Anche la seconda giornata del Campionato di Serie A2 si apre con una vittoria dell’U.S. Esperia Cremona: al Centro Federale Pavesi, le atlete di coach Magri hanno la meglio in quattro set sul Club Italia. Partenza convincente delle azzurrine, che passano in vantaggio 1-0 grazie ad una buona prima frazione, condotta dall’inizio alla fine: bene Esposito e Acciarri, che chiuderanno poi l’incontro con 17 punti, e Viscioni con 8 punti nel primo set e 11 finali. Nel secondo parziale esce fuori la qualità dell’Esperia, che ha la meglio nel finale praticamente punto a punto gestendo poi con tranquillità il terzo set, prima di chiudere i conti nel quarto. Altra grande prestazione di Kadi Kullerkann, top scorer con 25 punti, bene anche Landucci (13 con 6 muri) all’esordio e buon contributo da parte di Rossini (12) e Ferrarini (12). In attesa degli altri incontri, volano in testa le tigri, con due vittorie su due partite giocate.
La soddisfazione del tecnico cremonese Valeria Magri: “A caldo, non ho più forze. Mi è sembrato di essere in campo al fianco delle mie ragazze. Abbiamo sofferto all’inizio, siamo partite contratte, loro hanno tirato tanto in battuta, quindi ci hanno messo un po’ in difficoltà. La reazione della squadra è stata fantastica, sono state brave, anche coloro che sono entrate in corso di gara. Ho un gruppo di cui mi fido ciecamente, in qualsiasi momento posso cambiare a mia discrezione. Sono tutte pronte, sanno cosa devono fare, disponibili, anche fuori dal campo si aiutano quindi siamo davvero una squadra ed è ciò che ci porta a fare bene. Lo dico dall’inizio: ci alleniamo in 12, giochiamo in 12. Merito anche al Club Italia, un’ottima squadra che non molla mai, ci sono dei bei elementi in squadra quindi oggi è stata una partita sofferta, ma bella”.
Il tecnico della squadra federale Mencarelli commenta: “Questa sera le ragazze hanno giocato un ottimo avvio di partita e un buon secondo set. Come è capitato spesso con i vari gruppi che si sono succeduti nella storia del Club Italia, riusciamo a dare più continuità e a giocare meglio quando affrontiamo squadre che percepiamo più forti di noi e invece incontriamo maggiori difficoltà e ci lasciamo imbrigliare in situazioni ai limiti dell’inspiegabile, quando abbiamo davanti formazioni con cui c’è possibilità di competere. Questo è un paradosso che non esclude nessuno dei gruppi che ho conosciuto e che ho visto alternarsi nella storia di questa squadra. Ho bisogno di trovare una soluzione a questo paradosso che, come tanti altri aspetti del gioco, va sistemato”.
Foto di Davide Moroni