Il libero della Francia oro olimpico a Tokyo 2020, Jenia Grebennikov ha spiegato a L’Equipe le ragioni che lo hanno portato a rimanere a giocare in Russia, nonostante il conflitto armato in Ucraina.
“So che la mia risposta potrebbe sorprendervi, ma qui tutto va bene. Vivo qui con la mia famiglia, mia moglie e i miei due figli. Se non così non fosse, ce ne saremmo andati. Oggi gioco in una città grande e molto piacevole, che era una delle esigenze per la seconda parte della mia carriera.
La guerra? Nessuno ne parla, in realtà. Non vediamo molta TV, per proteggere i bambini. Ma nella vita di tutti i giorni, per strada, nulla è cambiato. – poi ha ricordato il libero transalpino – In qualche modo, sono per metà russo (i suoi genitori, Boris e Tatiana sono nati al tempo dell’Unione Sovietica, nell’attuale Kazakistan, lui in Francia a Rennes nel 1990. Questo mi rassicura, mi conforta nella mia decisione di rimanere allo Zenit. Capisco tutto quello che viene detto, mi aiuta. Queste sono anche le mie origini. Ho uno zio e un cugino che vivono a Nizhny Novgorod e ai quali do regolarmente mie notizie”.
Grebennikov che è stato raggiunto a San Pietroburgo dallo statunitense Matt Anderson, nell’estate 2021 ha firmato un triennale con lo Zenit attuale primo in classifica nella Super League di Russia
- Pallavolo A1 femminile – Milano va a Perugia, pensando anche al vertice della classifica
- Pallavolo B1 femminile – Volta Mantovana-Altafratte 0-3: le foto