(Carlo Lisi per il Corriere dello Sport) La Sir Safety Perugia è già campione d’inverno, nonostante alla fine del girone di andata manchino ancora tre giornate da giocare. E’ un titolo che non regala trofei, ma è decisamente indicativo della forza della squadra umbra per il largo anticipo con cui è stato raggiunto. Sono bastate solo 8 gare al gruppo di Andrea Anastasi per raggiungere questo piccolo traguardo, che dimostra essenzialmente lo strapotere di Giannelli e compagni in mezzo al campo. Non bastassero le otto vittorie consecutive conquistate, tutte da 3 punti, in campionato. a sottolineare quanto sta viaggiando spedita la “locomotiva” umbra, lo confermano le altre 4 affermazioni: 2 in Supercoppa (con relativo primo trofeo dell’anno) e 2 in Champions.
Questo cammino tanto spedito è stato conseguito in maniera così semplice dalla squadra di Andrea Anastasi, che proprio il tecnico mantovano è il primo ad essere piacevolmente sorpreso.
L’ex-ct azzurro, che è tornato a lavorare in Italia dopo oltre un decennio trascorso in giro per l’Europa, ha dato subito una sua impronta ad un organico in cui abbondano i fuoriclasse affiancati da altri talenti indiscutibili. L’andamento della gara di domenica contro Trento, la più diretta inseguitrice degli umbri, è la dimostrazione di come la Sir sia pienamente consapevole della sua forza.
Simone Giannelli è oggi, senza dubbio uno dei 3-4 più forti alzatori al mondo, considerando l’esperienza già accumulata e la qualità delle sue giocate unite al suo essere un leader per istinto, ne fanno un elemento determinante. Attorno a lui ci sono attaccanti in grande potenza e tecnica. Su Wilfredo Leon, che sta ritrovando la migliore condizione dopo il lungo stop estivo per l’operazione al ginocchio, è inutile spendere troppe parole: è un n.1 nel suo ruolo di martello. Così come un campione ha dimostrato di essere il polacco Kamil Semeniuk, giocatore che sa far tutto molto bene: servizio, attacco, difesa, muro. In Polonia lo rimpiangono il suo ex club, con cui ha vinto due Champions, ma anche tutti gli appassionati che non se lo possono più godere settimana dopo settimana. Insieme a loro è giusto tenere in considerazione l’ucraino Oleh Plotnytskyi e il suo servizio esplosivo. Forse il grande salto di qualità Perugia l’ha fatto al centro. Roberto Russo dopo tanti debiti pagati alla sfortuna sotto forma di infortuni, è esploso in tutta la dirompente fisicità dei suoi 208 centimetri. Flavio Gualberto, classico centrale della scuola brasiliana, è divenuto inamovibile al centro della rete per il suo braccio potente e preciso, unito all’istinto a muro. Alle loro spalle, per ora relegato in panchina c’è Sebastian Solè, che da anni è tra i migliori centrali della Superlega, insieme a lui l’esperienza di Mengozzi. Il sestetto titolare è completato da Kamil Rychlicki, lussemburghese di nascita, ma presto italiano per lo sport. Fisico e varietà di colpi ne fanno un opposto super mentre alle sue spalle preme il cubano Herrera, che come il collega di posto 4 Cardenas è un ricambio che poche formazioni posso permettersi. Così come il vice Giannelli Ropret, il regista della nazionale slovena 4 al mondo.
Tra i punti di forza di questa inarrestabile Sir Safety c’è ormai da tanto tempo il libero Max Colaci, una vera colonna in ricezione e difesa, con l’altro azzurro Piccinelli che da tempo è pronto per recitare anche lui da protagonista.
Perugia squadra imbattibile? No nella pallavolo moderna non si può dare questo appellativo a nessuno. Tanto meno in Italia, dove campioni e talenti emergenti abbondano: ma chi vorrà cambiare le gerarchie espresse sinora dal campo, dovrà partire dalla grande qualità di una squadra davvero ben costruita.
Foto di Michele Benda