Dopo un mese e più trascorso in Cina, Osmany Juanturena ha concesso ha parlato a Mauro Giustozzi per cronachemaceratesi.it di questa sua nuova esperienza con la maglia di Shganghai, la squadra con cui l’hombre nato a Cuba, per tanti anni protagonista della nostra SuperLega e medaglia d’argento olimpica in azzurro a Rio 2016, gioca attualmente. Osmany ha parlato della situazione che ha trovato in Cina dentro e fuori dai palazzetti, del futuro prossimo (la China Volleyball League si concluderà nel mese di gennaio), ma anche dato indicazioni di come potrebbe essere la sua vita una volta lontano “dalla rete”. Ecco alcuni stralci della lunga intervista che può essere letta integralmente QUI
LA CINA E IL COVID – “E’ da più di un mese che mi trovo in Cina e devo dire che la situazione che ho trovato è ben diversa da quella che ho lasciato in Italia. Qui il covid viene tenuto sempre in grande considerazione dalla popolazione e dalle autorità, di fatto le mie giornate passano tra albergo, palestra per gli allenamenti e partite per cui è ben diverso dalla vita che ho fatto in passato. E’ complicato anche uscire per andare a fare una passeggiata o a mangiare in un ristorante la sera. Ma questo vale per me come per tutti i miei compagni di squadra”.
DENTRO LA BOLLA “Naturalmente gli allenamenti sono di una intensità minore rispetto a quelli cui ero abituato quando giocavo in Italia con la Lube o a Trento. Proprio a causa del covid il campionato viene effettuato con il sistema della ‘bolla’: ossia le squadre vengono concentrate in una sede ed in quel periodo, pochi giorni, si giocano magari 4/5 partite ravvicinate che richiedono anche un impegno fisico molto concentrato in così poco tempo. Shanghai sta andando bene, siamo a quattro gare dal termine della regular season che di fatto si è giocata in appena un mese, a differenza di quanto accade in Superlega che dura sei mesi. Poi si entrerà nella fase dei playoff che porterà a scremare le squadre, ne resteranno quattro che si giocheranno poi la vittoria del campionato. Ma come si può capire tutto è molto ristretto in pochissimi mesi”.
LONTANANZA PESANTE – “Forse è banale e scontato dirlo ma veramente mi manca moltissimo la mia famiglia, mia moglie Glenda e le bimbe Vittoria e Angelica mi mancano moltissimo però è un sacrificio che sto facendo anche per loro visto che sono agli ultimi anni della mia carriera di pallavolista ed una volta chiusa l’attività agonistica potrò recuperare e godermi ancor più la mia famiglia. E’ però una lontananza che mi pesa molto in questo momento”.
CIVITANOVA E’ CASA “Nell’immediato direi di sì, per adesso quando torno in Italia questa è la mia città, quella dove vivo da sette anni, dove ho casa e dove ho deciso di risiedere con la mia famiglia. Poi vedremo il futuro quello che ci riserverà, per adesso sto bene a Civitanova”.
ANCORA 2/3 ANNI – “… L’età aumenta e per chi fa questo sport ogni anno che passa è sempre più dura. Anche perché sfruttiamo al massimo il nostro fisico che ad un certo punto presenta il conto. Diciamo che ho imparato a vivere stagione per stagione senza fare programmi. Mi auguro di reggere ancora per altri 2/3 anni anche perché il volley è stata la mia vita, so fare questo e mi piace ancora farlo. Quando da una parte il fisico e dall’altra le motivazioni mi abbandoneranno allora sarà il momento di lasciare».
PROSSIMA DESTINAZIONE – “«Ci sono tre/quattro squadre che mi hanno già contattato una volta terminata questa esperienza cinese. Escluderei assolutamente l’Italia: la Lube ha iniziato un nuovo corso di rinnovamento e sono troppo ‘vecchio’ per essere preso in considerazione, anche se resto il primo tifoso di questa squadra. Poi ho scelto di andar via dall’Italia per cui non avrebbe alcun senso ritornarvi nei prossimi mesi. Semmai ci sono possibilità di andare in Polonia, Turchia oppure qualche paese arabo che mi vorrebbe avere nel proprio campionato. Vedremo l’anno prossimo, ora non ci penso”.