I numeri dicono che quella con Casalmaggiore è stata la quarta sconfitta consecutiva, un ko che brucia specie se si considera che la Megabox ha avuto un match-ball nel terzo set (sul 24-23), annullato dalle cremonesi, dopo due parziali dominati, forse i migliori giocati da inizio stagione, e – quello che poteva essere decisivo – giocato punto a punto. “È un grande rammarico” per Andrea Mafrici, consapevole come il resto della squadra che “Casalmaggiore è una squadra completa e che non avrebbe regalato nulla”. Quello giocato dalle Pantere è stato il terzo tie-break in nove giornate e il primo vinto.
“Bravissimi loro – dice il coach delle Tigri -, hanno fatto una grande partita e non hanno dato nulla per scontato”. Il terzo set, invece, ha portato in superficie fantasmi e paure, che stanno accompagnando Vallefoglia. “Abbiamo lottato contro le avversarie e contro noi stessi”, spiega l’allenatore, che non butta via tutto: “Abbiamo fatto cose buone, ma anche sprazzi di gioco durante i quali siamo stati imprecisi e l’avremmo dovuto evitare, così come potevamo fare meglio cose semplici che abbiamo sbagliato. Così come Casalmaggiore ha giocato come sapevamo e noi abbiamo faticato a limitare i loro punti di forza, come ad esempio controllare Frantti e Dimitrova”, non a caso rispettivamente la miglior realizzatrice (31 punti) e l’MVP dell’incontro. “Brave loro – chiude Mafrici -, ma noi abbiano fatto fatica a trovare riferimenti a muro”.
Contro le cremonesi non sono bastate la miglior partita da inizio stagione di Aleksic (16 punti, con 9 attacchi vincenti su 18), né i 29 di Kosheleva (25 volte a segno in attacco e 4 muri vincenti). Proprio la capitana fa chiarezza su quelle che sono le attuali difficoltà della Megabox: “Cerco di dare sempre il 100%, anche se non è semplice parlare quando si perde – spiega -. Quello che abbiamo fatto con Casalmaggiore è evidente che non sia sufficiente”. Chiede una sorta di time-out lungo Tatiana, prima di arrivare alla trasferta a Chieri: “Dovremmo fermarci a riflettere, rimanere forti e concentrate, continuare a lavorare su quelli che sono i nostri mezzi, passo dopo passo”. Per Kosheleva, “molti situazioni tecniche sono migliorate rispetto al passato e stiamo lavorando per avere più continuità in partita, mantenendo costanti gli standard di concentrazione”. “Il corpo e la condizione fisica sono importanti – aggiunge -, ma l’aspetto mentale ha lo stesso valore. Anzi, spesso le emozioni sono più forti della potenza fisica. Ognuna di noi sta lavorando per questi obiettivi e per andare in campo per vincere, sono questi i prossimi passi da percorrere”. “Credo tantissimo nella squadra e ogni giorno lavoriamo sui nostri mezzi, sulle nostre potenzialità e sul fatto che possiamo essere diverse, con il giusto atteggiamento”, conclude la capitana.
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