(Carlo Lisi per il Corriere dello Sport) – “E’ stata una festa serena, anche perché di energia ce ne era poca, l’abbiamo tirata fuori a fine gara e poi a cena con canti e balli”. Non ci aspettavamo una risposta diversa da Daniele Santarelli, il condottiero dell’Imoco che è tornata al vertice della pallavolo mondiale. Del resto per una società come quella di Piero Garbellotto e Pietro Maschio, che in poco più di 10 anni ha riempito la sua bacheca con 18 trofei di livello nazionale, continentale e mondiale, vincere diventa una normalità, ma non una abitudine perché certe soddisfazioni sono l’essenza più dolce di chi fa sport.
La Prosecco Doc Imoco Coneglia ha vinto 18 grandi trofei e in 15 tutti quelli dal 2017 in poi c’è l’importante impronta di Daniele Santarelli, il tecnico che oggi è il nr1 al mondo e che ha vinto nel giro di due mesi e qualche giorno due titoli Mondiali a livello assoluto con la Serbia ed a livello di Club con Conegliano: ““Non mi vedo così, mi sento gratificato dopo gli enormi sacrifici fatti. E’ stato un periodo molto, molto intenso a livello personale. Ho utilizzato tante energie. Però quando arrivano certi risultati ne vale assolutamente la pena. Sono frastornato, ma felice e orgoglioso”.
Grandioso risultato realizzato dopo aver compiuto un capolavoro non solo in campo, ma anche prima a livello di progettazione, essendo l’Imoco di oggi una squadra profondamente diversa da quella del passato: “Abbiamo ragionato con il presidente Pietro Maschio come ricostruire questa squadra da tempo – ci ha raccontato l’allenatore di Foligno – Già all’inizio della scorsa stagione sapendo che sarebbe stata la fine di un ciclo. Abbiamo cercato gli elementi giusti: giocatrici giovani, motivate, che avessero voglia di riaprire un ciclo. Conservando come chiocce, tre campionesse che sono il simbolo di questo club: De Gennaro Wolosz e De Kruijf. Insieme a loro, oltre a Plummer che aveva già giocato per noi, delle ottime giocatrici o giovani di grandi prospettive che non avevano ancora fatto vedere tanto. Talenti come Robinson e Gennari, che non avevano vinto tutto quello che avrebbero potuto vincere. Abbiamo costruito un gruppo molto forte, ma soprattutto tanto motivato”.
La finale di domenica è stata una conferma della bontà della strada intrapresa. Una gara che ha avuto in Monica De Gennaro il personaggio principale. Moki fuoriclasse silenziosa, che nella vita è la dolce metà di Santarelli, da un decennio gioca sempre da n.1, nella settimana di Antalya ha fatto capire l’importanza di un grande libero: “Sia dopo la gara con l’Eczacibasi, che dopo la vittoria in finale: gli ho deetto adesso mi fai veramente paura! – ha svelato Daniele – E’ una campionessa impressionate, incredibile, di un altro livello rispetto a tutte le altre: un leader carismatico”.
In campo in una finale bellissima c’erano altri due fenomeni tra i fenomeni: Isabelle Haak e Paola Egonu, il presente e il passato di Conegliano: “Isabelle (che ha vinto il premio come Mvp del Mondiale dopo aver segnato 99 punti in sole 4 partite ndr) la seguo da diversi anni, anche quando stava a Scandicci per me era un fenomeno. Le strade dello sport l’hanno portata al Vakifbank, ma non l’ho mai persa di vista, ero certo che era l’ideale per noi”.
Paola Egonu, è uscita dal campo sconfitta , con poca voglia di parlare: “Ho parlato con lei anche molto in questi giorni trascorsi ad Antalya, ho parlato di tutto, di come sta e di come si trova, ma dopo la gara non era il caso. – ci ha raccontato Santarelli – Mi ha fatto piacere vederla, mi dispiace per lei che la partita sia andata così nel giorno del suo compleanno. Ma questo è lo sport qualcuno deve vincere e qualcuno deve perdere. Questa volta a lei andata male, ma avrà modo di riscattarsi”
La nostra chiacchierata con l’allenatore umbro si è conclusa con la conferma da parte sua di aver avuto una offerta per andare ad allenare la nazionale della Turchia: “Io ho un contratto con la Serbia e mi sembra corretto parlare prima con quella federazione, anche se questa offerta mi gratifica e mi fa piacere, perché è la prova di aver fatto sinora un buon lavoro. Devo capire quale è la cosa migliore per me e la stessa Serbia troveremo la soluzione più giusta per entrambi”.
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