Pallavolo SuperLega – Ibrahim Lawani: “L’Italia grande opportunità, mi piacerebbe rimanere o andare in Polonia”

Intervistato in patri, Ibrahim Lawani ha parlato del suo impatto con la pallavolo italiana, dopo l’arrivo a Taranto.
IN ITALIA – “Mi piace molto, è pazzesco! Gioco ogni fine settimana contro i migliori giocatori del mondo. Comincio a rendermi conto quando vedo il clamore intorno alla squadra e alle partite del campionato italiano. È magico.
GLI ALLENAMENTI – “Tutto è diverso rispetto alla Francia. Durante gli allenamenti, può sembrare paradossale, ma facciamo molti meno esercizi con i pesi. In compenso, ci alleniamo il doppio in palestra con carichi di lavoro enormi. Si possono passare più di 3 ore e 15 minuti in palestra. L’allenatore Vincenzo di Pinto vuole che siamo al 100% in allenamento. Poi, per la preparazione delle partite, possiamo fare fino a quattro sessioni video in settimana. A Parigi, per esempio, ne abbiamo fatte due con il nostro allenatore Dorian Rougeyron. Infine, durante le partite, è più difficile che in Francia, ma ci sono più sprechi ed errori. Va detto che l’allenatore è tollerante nei confronti di certi errori. Sceglie due giocatori, tra cui me, che hanno carta bianca per mandare tutto e prendersi tutti i rischi sul servizio. Non mi rimprovera per gli errori. Bisogna anche rimanere umili. Alla fine di una sessione, dopo tre ore di allenamento, l’allenatore mi ha chiesto di fare tre servizi puliti, a una velocità superiore ai 110 km/h. Hai dato il massimo per tre ore. Non hai più molta energia, ma devi soddisfare le sue aspettative. Devi reagire a questa pressione”.
I COMPAGNi – “È quotidiana. Quando sono arrivato, i miei compagni di squadra mi hanno punzecchiato dicendomi che il campionato francese è inferiore, che non serviamo così tanto e che non conosciamo la pressione della AM League. So che non era cattiveria e che mi hanno messo molta pressione per avere successo. E non li ho delusi. L’Italia mi ha cambiato. Questo è certo. Allenarmi duramente per tre ore ogni giorno. Conoscere un’altra cultura pallavolistica. Reagire alla pressione dei compagni di squadra. Quando arrivi in un club come questo a 21 anni, devi dimostrare di avere carattere. Credo che lo abbiano visto fin dalla prima partita a Piacenza”.
IL FUTURO – “Arrivare nel campionato più importante del mondo è stata una grande opportunità per dimostrare il mio valore. Ed è quello che sto facendo. So di aver lasciato il segno. Questo era l’obiettivo. Mi piacerebbe rimanere in Italia o andare in Polonia. Non mi chiudo nessuna porta”.

Fonte: rmcsport.bfmtv.com