In una lunga intervista rilasciata in Serbia a sportklub.rs, Maja Ognjenovic ha confermato le due notizie più importanti che la riguardano, che ormai da alcune settimane riempiono i media specializzati e non che si occupano di volley: nella prossima estate la vedremo ancora con la maglia della Serbia con cui inseguirà la qualificazione olimpica, per giocare a Parigi 2024 la sua quinta Olimpiade e la stagione prossima tornare a giocare nella nostra serie A1 con la Savino del Bene Scandicci.
Ecco alcune delle sue dichiarazioni
NAZIONALE. “Sono stato qui tutto il tempo, non sono nemmeno andata da nessuna parte, non credo che ritorno sia la parola giusta, continuerò da dove avevo lasciato nel 2021. Mi sono preso un anno di pausa. Quando deciderò di porre fine alla mia carriera, lo dirò forte e chiaro!” ha dichiarato Maja, che ha giocato 302 partite ufficiali con la nazionale serba.
GUIDETTI. “Non fraintendetemi, anche Daniele Santarelli non mi ha dimenticato, ma la mia decisione è stata quella che è stata. Quanto a Giovanni, mi ha chiesto più volte se volevo davvero continuare a giocare in Nazionale. Era un po’ strano per me e abbastanza strano per lui che la mia risposta fosse sempre positiva. Gli ho spiegato che questa è la mia squadra, che queste sono le mie ragazze, che non ho alcun problema a tornare in squadra dopo un anno di pausa e prendere il mio posto. Alla fine, abbiamo concordato alcuni dettagli, ma in linea di principio dobbiamo parlare ancora una volta. In ogni caso, mi ORO A PARIGI 2024 – “L’Olimpiade è ovviamente il mio obiettivo. Sono convinto che ce la possiamo fare, e soprattutto che andremo alla quinta Olimpiade consecutiva. Mi aspetto che ci qualifichiamo in Cina, per non aspettare che vengano assegnati inviti speciali basati sulla classifica mondiale. Il girone sarà difficile, ma non ce ne sono di facili. In ogni caso sono qui per aiutare il più possibile la nazionale sia agli Europei che alle qualificazioni
RITORNO IN ITALIA – “Probabilmente chiuderò lì la mia carriera. Mi hanno chiesto come avrei giocato a 39 anni, e la mia unica risposta è stata guardare il campo. L’età non è davvero un problema per me. Finché fornisco ciò che posso e ciò che mi aspetto, non penserò alla fine della mia carriera. C’era una volta, sognavo di giocare in Italia e la cosa è arrivata in tempi relativamente brevi e quel sogno si è avverato. Adesso ho pensato che sarebbe stato bello chiudere lì la mia carriera, perché, lo ammetterai, il campionato si sta rafforzando, la competizione è grande e le motivazioni non mancheranno. Non vedo l’ora di andare a Scandicci, Firenze è una bella città, la squadra andrà bene, e Massimo Barbolini è il mio vecchio allenatore…”
Fonte: sportklub.rs