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Pallavolo SuperLega – Furia Giulianelli: “Sono arrabbiato, dispiaciuto e deluso”

“Sono arrabbiato, dispiaciuto e deluso. Come credo tutta la società, come tutto il mondo Lube. In estate, eravamo consapevoli che stavamo per iniziare un processo di rinnovamento che in 3 anni doveva portare a risultati importanti. E invece qualcosa non sta, funzionando. Purtroppo, ho perso un anno”. In una intervista, senza remore e senza peli sulla lingua, come è nel suo carattere, il patron della Cucine Lube Civitanova, Fabio Giulianelli, intervistato da Davide Romani per la Gazzetta dello Sport, ha espresso tutta la sua amarezza per una stagione senza soddisfazioni, che rischia di concludersi domani sera in gara 3 dei quarti dei play off tricolori. Nella sua disamina il dirigente n.1 non salva nessuno o quasi. Di concreto per il futuro ci sono i contratti in essere con De Cecco e Balaso, il prolungamento con Anzani e l’ipotesi dell’arrivo di Lagumdzija.
IL GRUPPO – “Sono intervenuto più volte ma non sono riuscito a scuotere il gruppo. Questo mi rammarica molto. Mi resta il dubbio che questi giocatori non siano pronti per avere un futuro con la Lube. Nei momenti che contano noi sistematicamente perdiamo. Sono quegli attimi che ti fanno pensare di avere con te giocatori che non hanno attributi. Civitanova ha avuto tutto l’anno debolezze enormi”.
INSICUREZZA – “C’è una generale insicurezza, non c’è la consapevolezza dei propri mezzi. Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con squadre blasonate e squadre alla portata e non siamo mai riusciti a far la differenza. Abbiamo avuto un comportamento sempre precario. Da tifoso non ho mai la certezza di dire: oggi vinciamo. Fino all’ultimo punto la squadra rischia. È un limite del gruppo”.
CARENZA – “Qualche minuto prima della gara con Verona andrò nello spogliatoio. Ci guarderemo tutti in faccia, giocatori, staff tecnico e dirigenziale. A me va bene che un avversario mi superi se dimostra che è più forte ma non sopporto se il divario è per un pallone, un punto e quella piccola differenza è sempre a favore degli avversari. Significa che Verona non è più forte, ma certamente è più determinata a voler conquistare quel centimetro in più. È una carenza caratteriale, un limite insopportabile… ”.
Anche nel 2015 Civitanova uscì ai quarti dei playoff. Da lì ripartì con un progetto vincente.
LE SCELTE – “Nel 2015 quell’eliminazione nei quarti fu una scossa che servì a svegliarci. Quella fu la fine di un ciclo. Quest’anno invece avevamo scelto noi di rinnovare dopo aver vinto 3 scudetti. Il problema sono state le scelte fatte: non sono state così decisive per costruire una squadra pronta tra uno-due anni. A fine stagione dovremo rimettere in discussione scelte già fatte”.
SOTTO ESAME – “Il palleggiatore De Cecco e il libero Balaso sono confermati, il centrale Anzani ha prolungato. Poi ci sono atleti che avrebbero dovuto essere i futuri pilastri della Lube del futuro che hanno dimostrato di non essere in grado”.
BLENGINI E LAGUMDZIJA -“La squadra non è cresciuta. Bisogna capire se i giocatori non sono all’altezza o se non siamo stati capaci di farli crescere. Perdere un anno per chi investe è pesante. Chicco ha un altro anno di contratto con noi ma diventa importante un confronto schietto per capire cosa non ha funzionato. Non lasceremo nulla di intentato perché non ho voglia di passare anni a guardare gli altri vincere… Lagumdzija? È un giocatore che ci interessa, ci piace e lo stiamo valutando”.
SOLUZIONE DIVERSA PER IVAN – “Se lavoriamo su un opposto diverso da lui è chiaro che per Ivan dovremo trovare delle soluzioni diverse. Dobbiamo capire come vorremo fare la squadra”.
TUTTI IN DISCUSSIONE – “Se ci sono delle responsabilità io sono il primo a prendersele. Il primo a pagare dovrei essere io ma non posso per natura proprietaria. Tutti sono in discussione. Va capito quali azioni devo portare avanti”.
LA RIFLESSIONE – “devo capire chi è da Lube e perché certi giocatori non sono cresciuti. Se per dei limiti o per altre cause. Non possiamo rischiare un altro anno senza pensare di crescere, con giocatori non all’altezza di poter essere un giorno degni di un club di blasone come la Lube”.

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