(Laerte Salvini per iVolleymagazine.it) Caterina Bosetti guida l’Igor Novara verso una semifinale di Champions che permetterebbe alle piemontesi di riscattare un campionato altalenante. Novara è l’unica squadra a essere rimasta nella competizione europea e con l’azzurra classe ‘94 può sognare in grande. Intervistata da Pietro Razzini sulla Gazzetta dello sport, la giocatrice analizza il percorso suo e della Igor.
LA STAGIONE- ”Le squadre di fascia inferiore sono diventate più competitive e le giocatrici delle squadre di vertice non si fermano mai, tra club e nazionale: il fisico, ovviamente, ne risente a un certo punto. Con Jordyn sarebbe stata un’altra stagione. Battistoni e Cambi la stanno sostituendo al meglio. Ma il curriculum di Poulter parla da solo. Quando ho ricevuto la proposta di Novara, ho capito immediatamente che sarebbe stata la scelta giusta. Desideravo giocare in una squadra che ambiva a vincere. In cuor mio, sapevo che era il mio posto. Volevo dimostrare di valere una big ”.
L’ECZACIBASI – ”Quando si giocherà a Istanbul l’ambiente sarà sicuramente caldo. Io ho giocato un anno in Turchia, al Galatasaray. Realtà come quella che ho vissuto o il Fenerbahçe sono polisportive con forti legami politici. I loro supporter sostengono un ideale, ancor prima di una specifica squadra. Credo che con l’Eczacıbaşı troveremo invece solo un tifo pallavolistico”.
LA FAMIGLIA – ”Mia sorella Lucia gioca nel Çukurova. In quei giorni mamma e papà erano andati a trovarla. Dopo aver saputo che stavano bene, il mio unico pensiero era riportarli in Italia il più velocemente possibile. A quasi settant’anni, sono stati in mezzo a una strada per ore con lo zaino in spalla e su un pulmino senza riscaldamento: non ero per nulla tranquilla”.
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