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Pallavolo – Kamil Semeniuk critica l’organizzazione italiana, ha paura di non meritare più la nazionale e confessa che in finale tiferà Zaksa

All’indomani dall’eliminazione di Perugia dalla Champions League per mano della sua ex-squadra lo Zaksa, il polacco Kamil Semeniuk ha rilasciato una intervista a polsartsport.pl.
Il martello arrivato la scorsa estate accompagnato da grande enfasi è stato sino ad oggi alquanto al di sotto della sua fama, anche nel periodo d’oro del sestetto umbro. Arrivato come leader di una nazionale che nel suo paese è considerata la n.1 nel mondo (anche se ha perduto in casa sia l’Europeo 2021, che il Mondiale 2022 per mano dell’Italia di Ferdinando De Giorgi), Kamil non ha reso per quel che era lecito aspettarsi e spesso è finito in panchina, soprattutto in questa parte della stagione in cui la Sir ha balbettato come gioco e come risultati.
Nel corso dell’intervista con la televisione polacca ha ammesso che in questo momento non è certo (tanto meno sicuro) di meritare la convocazione con la nazionale biancorossa. Ha ammesso che seppur rattristato per l’eliminazione, metà del suo cuore è felice di vedere il suo ex-club in finale di Champions per il terzo anno consecutivo, soprattutto ha riservato vere critiche alla capacità organizzativa italiana
CRITICHE – “Ho questa sensazione che gli italiani siano chiusi. Si considerano i migliori in ogni elemento, ma non lo sono. E ad ogni livello. Non si tratta di come sono i club, basta guardare i vari grandi eventi che ci sono dietro. Quando gli italiani organizzano qualcosa, non è, mi spiace dirlo, di prim’ordine. Se dovessimo confrontare la finale della VNL dello scorso anno e l’organizzazione dei Mondiali da parte della Polonia, questi sono due livelli diversi. Ecco perché sono molto contento che il nostro presidente non sia chiuso e voglia vedere come funziona in Polonia o in altri campionati. Spero che ne miglioreremo sempre di più”.
IL CUORE – “Nella finale polacca di Champions League, ovviamente, sosterrò lo Zaksa. Non c’è altro modo. Il mio cuore è sempre con Kędzierzyn. È un peccato che Perugia non sia in finale, ma metà del mio cuore è ancora felice, perché Kędzierzyn è presente per la terza volta consecutiva e in questa competizione con Jastrzębski Węgiel tifo Zaksa”.
NAZIONALE – “Sono un po’ preoccupato perché il mio stato di forma non è eccezionale e sarei felice di essere presente al ritiro della Nazionale. Nel mio ruolo la competizione è molto alta, abbiamo giocatori fantastici di altissimo livello e, ad essere onesti, la mia forma non è altissima in questo momento. Troverò atleti che in questo momento mi superano come rendimento. Ma farò del mio meglio, farò il mio lavoro. La stagione è ancora da salvare perché stiamo ancora lottando per lo scudetto. Spero che la mia forma tornerà e di mostrare cosa posso fare. Io sono in un top team e quando dici ‘Perugia’ tutti dicono ‘Wow!’ ma se sei in competizione io non posso essere in nazionale solo perché sono un giocatore del Perugia…”

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