(Attilio Mercalli per iVolleymagazine.it) Erano passate solo poco più di 24 ore dall’ultimo saluto a Julia Ituma e dalla settimana più pesante dal punto di vista morale ed emotivo della sua storia, che per la Igor Volley purtroppo il programma sportivo è dovuto giocoforza riprendere. Infatti in trasferta a Chieri è andata in scena mercoledì in un clima non del tutto normale e sereno per la formazione azzurra gara 1 dei quarti play off scudetto che l’Igor ha fatto sua, sbancando con una prova di grande carattere, un PalaMaddalene da tutto esaurito dopo 5 set, rimontando da un parziale negativo di 2 a 0, figlio degli eventi dei giorni scorsi che l’hanno scossa. Ma la squadra di Lavarini è stata capace di cancellare le tante difficoltà incontrate nella prima ora di match, morali e di conseguenza tecniche, ha rimontato fino a vincere la partita nel segno di Julia Ituma. Il pubblico torinese che ha messo da parte per una volta la rivalità con Novara, ricordando la sfortunata atleta con uno specifico striscione esposto nella curva più calda del suo tifo che recitava: “Il silenzio sarebbe stato troppo assordante, quindi canteremo anche per te. Ciao Julia” e chiamando all’applauso generale dell’angusto palasport ogni qual volta in ogni set si arrivava al 15° punto e anche quando il cambio campo portava l’Igor dal lato dei “Briganti chieresi”, accomunandosi ai tifosi novaresi presenti che però, per rispetto, hanno scelto di osservare tutto il resto della gara in silenzio, cosa che faranno fino alla fine della stagione in tutte le gare a cui presenzieranno, in casa e fuori. Nel post gara poi la soddisfazione in casa novarese è stata molto controllata anzi, molte atlete si sono lasciate andare all’ennesimo pianto e a tanti abbracci di sostegno reciproco perché sarà difficile giocare senza avere il pensiero di non avere più vicina la loro numero 15. Difficile quindi sarà anche tornare per la prima volta a giocare al PalaIgor di fronte al proprio pubblico sabato sera per gara 2 dove, bissare un successo, vorrebbe dire andare a sfidare Conegliano in semifinale, ma pur sempre con un peso nel cuore. Un cuore azzurro, segnato da un dolore incancellabile, che comunque, come l’altra sera, può contribuire a far miracoli.
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