(Carlo Lisi per Corriere dello Sport) Roma di slancio è tornata nella massima serie. Un’impresa in una città che per tanti anni si è dovuta accontentare di un posto in seconda fila. Grandi i meriti dei tecnici e della squadra, ma anche della politica societaria, portata avanti con passione e diligenza come ci ha raccontato Barbara Rossi, Diesse giallorosso, catapultata nel volley capitolino dopo una esperienza importante a Pesaro
Quando è arrivata a Roma aveva immaginato di vivere una doppia promozione in 3 anni, di fare la storia della pallavolo romana.
“Io l’ho vissuta subito come una grandissima sfida, anzi meglio una avventura perché non conoscevo la situazione. C’era un obiettivo importantissimo da centrare e questo è stato un grande stimolo. Per me è stato non solo un cambiamento di società, ma anche di situazione e di lavoro. Non credevo che fosse così difficile come sfida, ma anche per questo la soddisfazione è stata immensa. Abbiamo fatto 2 promozioni in A1 in 3 anni, più che un’impresa è stata come dice lei fare storia”.
E’ andata in archivio una stagione tanto bella, che quasi non si poteva sognare. C’è un segreto dietro a questo risultato, di chi i meriti: Squadra? Staff tecnico? Società?
“I meriti in una stagione così perfetta sono di tutti. Dall’idea, alle scelte chiare di fare una squadra “sopra livello”, sia come atlete che come staff. Sono arrivate tutte persone che hanno creduto nella società e lavorato perché l’obiettivo si centrasse. Il segreto? Sta nell’alchimia che queste persone hanno creato anche tra loro”
Dal presente al futuro: come ripartirà la Roma Volley Club?
“Proprio perché abbiamo creato un “gruppo speciale” che è stato reso tale dalle vittorie, sicuramente ripartiamo da una base, da diversi elementi di questa squadra crediamo si siano legati a questo progetto ed alla nostra società. E’ ovvio che è un percorso che vogliamo fare insieme, ma c’è bisogno che le persone dicano di si non solo con le parole ma anche con i fatti. Dobbiamo rinforzarci, dobbiamo dare alle persone la possibilità di crescere con noi. Non vogliamo fare una rivoluzione perché crediamo che il gruppo sarà la nostra forza anche nel futuro”
La società ha già chiaro l’obiettivo sportivo che vuole centrare?
“Non vogliamo parlare soltanto di obiettivi sportivi, ma vogliamo crescere e svilupparci. L’obiettivo sportivo è tenerci stretto il titolo della categoria che è stato difficile ritrovare dopo la retrocessione. Vogliamo crescere guardando in alto quindi passando anche per una stabilizzazione in A1 prima di puntare poi a salire ancora”
Quanto sarà importante poter giocare nel Palazzetto dello Sport, cosa che sembra ormai certa?
“E’ fondamentale, necessario e vitale. Quando sono entrata per vedere i lavori ho provato una forte emozione. Avere il Palazzetto sarà come essere abbracciati dalla città. Sarà vitale perché come è accaduto nell’ultima partita nell’impianto di Guidonia quando si è alzato il grido “Roma, Roma” le giocatrici hanno avuto un sussulto nel loro gioco: io immagino che cosa può significare sentire tantissime persone gridare il nome della città più bella del mondo. Darà ancora più carica e convinzione. Vincere per Roma sarà un qualcosa di speciale”.
Foto di Morris Paganotti