(Laerte Salvini per iVolleymagazine.it) “Dopo una stagione andata male con la retrocessione, ricevere la chiamata di De Giorgi è stata un’emozione, qualcosa di inaspettato”. Quando tutto sembra andare storto la chiamata dell’Italia copre le nubi di una annata difficile con quell’azzurro simbolo di speranza e ottimismo per gli obiettivi futuri. Marco Rocco Panciocco torna a indossare la maglia azzurra dopo l’esperienza con le nazionali giovanili, seppur per pochi giorni. “Questa chiamata mi ha aiutato molto – prosegue Panciocco – forse non avevo ancora perso fidicia, ma ero giù di morale e quest’esperienza mi ha dato la grinta giusta per provare a fare qualcosa di importante la prossima stagione. Dopo la retrocessione vorrei provare a vincere il campionato di A2 o provare un po’ di esperienza in SuperLega. Nel gruppo in nazionale conoscevo un po’ tutti e con questi ragazzi mi lega un rapporto di amicizia perché con molti ci ho giocato insieme. Chiunque abbia la possibilità di vestire questa maglia è onorato e per tutti rappresenta un privilegio, per me in special modo. Sono ancora giovane, continuo a lavorare sodo senza curarmi del resto perché il sogno è quello di giocare in SuperLega un domani”.
La grande fiducia riposta da De Giorgi nei giovani che militano nella seconda serie è uno stimolo in più per un numero di ragazzi che spesso in passato sono finiti nel dimenticatoio dopo aver ben figurato nelle selezioni nazionali under: ”Io per Fefè nutro un grandissimo rispetto perchè per me è un grandissimo allenatore e lo si nota anche dai trofei vinti. Lo stimo molto e fa bene a guardare l’A2 perché secondo me in Italia è un campionato sottovalutato. Parliamo di un altro livello rispetto alla SuperLega, ma la qualità non manca. Ho fatto una stagione con Romanò e lui a Siena si è fatto vedere e da lì ha preso il via. Quest’anno il nostro era un gruppo unito ma, senza un vero motivo, più di qualcosa non ha funzionato. Mi restano le amicizie e in particolar modo il rapporto con Stefano Armenante con il quale ho condiviso insieme tutta la stagione”.
Nel movimento maschile laziale si fa fatica a lanciare talenti verso i campionati più prestigiosi, Panciocco ad oggi è uno dei pochi rappresentanti della regione ad aver vestito l’azzurro in questo ultimo periodo. ”Secondo me si lavora poco a livello giovanile. I giovani in una regione vasta come il Lazio sono tanti ed è impossibile che con questi numeri escano pochi talenti. Credo che il problema sia riconducibile all’attività di base, poi bisognerebbe provare a dare più spazio ai giovani nei campionati di A3 e A2. Guardando il mio percorso una figura importante per la mia crescita è stata Mario Barbiero, sia con la nazionale, che al Club Italia. Tra me e lui c’è un rapporto speciale e quando è stato esonerato quest’anno mi è dispiaciuto molto. Montagnani a Siena mi ha permesso di sbagliare, dandomi spazio anche quando le cose non andavano al meglio e di questo lo ringrazio. Cito loro due ma ogni allenatore che ho avuto mi ha dato qualcosa nel mio percorso di crescita”.
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