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Pallavolo – Nel giro dei “diritti” Gioia del Colle salirebbe in A3, Callipo deluso riparte nel settore femminile?

(Saverio Albanese per iVolleymagazine.it) “La quiete dopo la tempesta” è una delle poesie più famose di Giacomo Leopardi, dove il poeta in questo componimento ha un tono inizialmente festoso e esultante nel descrivere la vita che riprende, più animata e operosa di prima, dopo un forte e violento temporale. E proprio in questo capolavoro del poeta e filosofo marchigiano natio di Recanati, che possiamo racchiudere l’ultima surreale settimana del volley italiano, iniziata con la clamorosa rinuncia della Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia alla Superlega annunciata sette giorni dopo una stagione semplicemente da dieci e lode dove aveva completato un “triplete” da consegnare ai libri di storia della pallavolo del nostro “Bel Paese”.
Con la nuova stagione preolimpica alle porte, il presidente della Lega Pallavolo di Serie A Massimo Righi ha contattato la Saturnia Volley Catania fresca vincitrice del torneo di Serie A3, che dopo una attenta analisi ha accettato l’invito acquisendo il titolo sportivo lasciato vacante dalla società calabrese, riportando nel “gotha del volley” dopo 26 anni una squadra alle pendici dell’Etna, che nel 1978 ha festeggiato uno storico scudetto, con uno sport di squadra con la Paoletti Catania guidata dal leggendario Carmelo Pittera, con un roster di atleti quasi tutti siciliani e catanesi, che vinse 21 partite su 22 (unica sconfitta nella trasferta della 7a giornata di andata al “PalaRuffini”, lunedì 14 dicembre 1977, contro la Klippan Torino per 3–0).
Il cerchio dei titoli sportivi viene completato dalla Abba Pineto del presidente Guido Abbondanza, reduce da una stagione brillante con i successi di Coppa Italia e Super Coppa Italia di categoria, mancando la promozione diretta in A2 nella finale contro la Sieco Service Ortona, perdendo di seguito la semifinale Play Off proprio per mano di Catania, dalla quale acquisisce il titolo sportivo di Serie A2, mentre Gioia del Colle sale in Serie A3, prendendo il posto di Pineto.
E la Tonno Callipo Vibo Valentia?
Il fragoroso “harakiri” della società giallorossa può essere figlio di tante “maschere”, interpretazioni e sfaccettature, ma in sostanza questo presunto “grido di allarme” è passato in sordina. Già nei giorni della celebrazione della promozione conquistata a suon di vittorie e corredata da trofei, è saltato all’occhio il silenzio delle istituzioni calabresi. Scarni sono stati i complimenti ricevuti dalla dirigenza giallorossa per i risultati strepitosi raggiunti sul campo e per aver riportato la Calabria nell’Olimpo del volley nazionale, da segnalare solo i festeggiamenti organizzati dall’Amministrazione comunale di Vibo Valentia, durante i quali la sindaca Maria Limardo ha accolto in trionfo il club giallorosso solo una manciata di giorni prima dell’annuncio shock.
Per il resto, poche sono state le attestazioni di stima, altrettanto scarsa l’attenzione rivolta alla massima realtà sportiva pallavolistica della regione, forse perché gli sport minori non meritano la stessa attenzione di altre realtà in altri ambiti, degnamente celebrate per i risultati raggiunti. Non è passato inosservato il religioso silenzio manifestato sia dalle massime istituzioni regionali, dal presidente della Regione Calabria, Onorevole Roberto Occhiuto, al Presidente del Consiglio Regionale, Onorevole Filippo Mancuso, per proseguire con il presidente Fipav Calabria Carmelo Sestito mentre il senatore Giuseppe Mangialavori e la sindaca di Vibo Valentia hanno manifestato la massima comprensione per quella che è stata definita come una scelta sofferta.
Il patron della dipartita Tonno Callipo, comunque, sembra molto tentato da una avventura con la pallavolo femminile e già nei prossimi giorni potrebbe arrivare l’annuncio di un acquisto di un titolo di Serie A2, oppure di Serie B1, per dare il via ad una nuova pagina sportiva! Chi vivrà, vedrà!