Pallavolo A1 femminile – Paola Paggi torna a Bergamo in un’altra veste: sarà il mental coach rossoblù

Campionessa del Mondo in azzurro nel 2002 a Berlino, capitano indimenticabile, della Bergamo che vinse tutto nei primi anni 2000, Paola Paggi fa ritorno in rossoblù dopo essersi costruita una nuova carriera nel ruolo di Mental Coach.
La sua nuova vita, fuori dall’area di gioco, la porta ad aiutare gli sportivi a raggiungere i propri obiettivi, a migliorare le performances, a utilizzare la mente a proprio vantaggio e a diventare la migliore versione di sé stessi. E questa sarà la sua mission per il gruppo di atlete e tecnici che affronteranno la stagione 2023-2024 con la maglia del Volley Bergamo 1991.
“Il Mental Coach – spiega – è una figura professionale che aiuta il team, lavorando anche individualmente, a crescere e a utilizzare la testa dei singoli come un acceleratore di risultati anziché come blocco. Conosce bene la mente e quindi trasmette gli strumenti e le conoscenze per far sì che si possa utilizzare nel miglior modo possibile. Molto spesso la testa, invece di aiutarci e spronarci, ci limita. E il Mental Coach aiuta ad utilizzarla nel miglior modo possibile. Facendo cosa? Facendo allenamento, che è quella cosa che, nello sport e nella vita di tutti i giorni, ci permette di acquisire nuove abilità. Quindi, attraverso l’allenamento mentale accompagnerò tutto il team nella crescita personale ma anche e soprattutto di squadra”.
Grintosa e implacabile in campo, calma e riflessiva nel suo nuovo ruolo. “Il passaggio è stato abbastanza naturale, perché da giocatrice sono sempre stata la capitana, sono sempre stata un punto di riferimento soprattutto negli ultimi anni, e sono sempre riuscita a trasmettere oltre che la passione anche una modalità di un certo tipo. E questo si collega molto con la mia nuova figura, perché tutto ciò che ho sperimentato sul campo, me lo sono poi ritrovato in questo ruolo che è un punto di riferimento: il Mental Coach ti insegna e ti apre la mente, ti dà un punto di vista diverso. Per me è stato facile entrare in questa veste e metto a disposizione la carica sportiva che ho sempre avuto per aiutare le persone e i team a migliorare. Ho trovato la strada giusta per me”.
In che modo sarai operativa? “Entro in un team tecnico completamente rinnovato e questo è un bene perché si potrà lavorare con maggior tranquillità, senza situazioni pregresse. Lavorerò sia con lo staff che con le atlete, sia in maniera separata che con il gruppo. Non entrerò in questioni tecniche, parlerò di situazioni che riguardano esclusivamente atteggiamento, mentalità, obiettivi, convinzioni e moltissimo sulla comunicazione”.
Vedremo un modo di essere e uno stile di vita diverso dalla Paola Paggi che avevamo conosciuto sul campo? “Credo che non noterete differenze, perché penso che la Paola giocatrice sia piaciuta a Bergamo e vorrei che continuaste a vederla così. Credo di non essere cambiata se non cresciuta sotto tanti punti di vista, con esperienze diverse. Semplicemente più matura e forse meno sportiva, in pratica più professionale”.
Quanto sarai operativa? “Sarò a Bergamo per una seduta ogni mese, ma lavoreremo da remoto con la massima disponibilità, sia con le singole atlete che con il team. Ci confronteremo più volte nel corso delle settimane. Purtroppo mi sono stabilita lontano da Bergamo e non posso vivere la quotidianità della palestra, ma sarò comunque presente in altri modi”.

Foto di Maurizio Lollini