(Carlo Lisi per il Corriere dello sport) I “nuovi fenomeni” del volley azzurro hanno aggiunto un’altra perla alla loro collana di imprese, travolgendo 3-0 l’Argentina. Forse trattandosi ‘solo’ di un quarto di finale di Nations League, difficilmente rimarrà negli annali. Ma tutti gli appassionati ce l’avranno nei loro ricordi quando, come capita spesso tra le grandi, si giocherà ancora il confronto tra Azzurri ed Albicelesti.
Si dirà l’Italia di Giannelli, o l’Italia di Michieletto. La squadra di Fefè De Giorgi o Romanò e compagni. Ma quella conquistata sulle rive del Baltico nella gigantesca Ergo Arena di Danzica porta una firma fondamentale nella prestazione sopra le righe di Fabio Balaso, il grande libero azzurro, che a 28 anni ha già raggiunto una grande maturità dopo aver bruciato le tappe della carriera, che l’ha visto esordire a 16 in serie B, giocare a 17 in A2, conquistando sul campo con la Pallavolo Padova la SuperLega dove con la maglia della Lube ha vinto 3 volte lo scudetto, poi la Champions ed il Mondiale per club.
Campione d’Europa, campione del Mondo con la nazionale insegue la sua prima Olimpiade. Intanto con una prestazione come sempre da incorniciare si è preso il ruolo di leader del reparto arretrato tricolore nelle finali di Nations League, in cui l’Italia insegue la prima medaglia della sua storia nel torneo
Una grande Italia, decisa precisa contro una squadra di valore che è parsa impreparata a questo. Balaso come l’hai vista?
“Sicuramente la partita di mercoledì sera l’abbiamo affrontata nel miglior dei modi. Conosciamo il grande valore dell’Argentina è una squadra tosta da battere e da mettere in difficoltà, ma noi siamo stati bravi a metterli sotto pressione fin dall’inizio, facendo un grande lavoro con la nostra battuta e di conseguenza anche con il muro e la difesa. Loro sono andati in difficoltà hanno cercato di forzare in alcune situazioni e facendo questo hanno commesso qualche errore in più, qualche sbaglio di troppo e noi ne abbiamo approfittato”.
Spesso nel raccontare le partite si esaltano gli attaccanti, ma conto il suo amico De Cecco siete stati super in ricezione. In poche settimane avete ritrovato tutti i vostri automatismi?
“Sono molto contento di essermi reinserito al meglio nei meccanismi di gioco era da un po’ di tempo che non giocavo con loro. E ancora più felice per come è andata la icezione siamo riusciti a tenere molto bene anche i loro battitori più pericolosi, anche contro gli Stati Uniti molto passerà da questo fondamentale per avere una buona continuità di cambio palla
Nonostante il suo problema personale, che le ha impedito di stare nel gruppo, nelle ultime settimane hai lavorato molto?
“Ho avuto un problema personale, che mi ha tenuto distante dal gruppo e in quel momento ho voluto stare vicino a mia moglie. Ora sta meglio e sono qui con loro per dare il massimo. Durante quel periodo mi sono allenato il più possibile soprattutto in sala pesi”.
Ora gli Stati Uniti, nella prima tappa del torneo avete perso prima con l’Argentina e poi con gli Usa, Possiamo prenderci un’altra rivincita?
“Sappiamo tutti il grande valore di questa squadra e dei giocatori che andremo ad affrontare. Dovremo cercare di scendere in campo con la stessa determinazione che abbiamo messo contro l’Argentina sicuramente avremo dei momenti di difficoltà ma dovremo cercare di rimanere lucidi e pensare un pallone alla volta… Con questo atteggiamento potremo prenderci la nostra rivincita”.
Sono 24 mesi che è “nata” la nuova Italia di De Giorgi se la sente di affermare che questa squadra non si deve porre limiti?
“Sicuramente questa Italia non si pone limiti, perché abbiamo ancora tanta fame e vogliamo continuare a fare bene e a vincere”.
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