Secondo quanto riporta il portale BO Sport, l’americano Matthew Anderson avrebbe comunicato allo Zenit San Pietroburgo che non giocherà tra le loro file nella stagione 2023/24, nonostante il suo attuale contratto. L’agente russo del pallavolista, Dmitry Rezvanov, aveva affermato che in tal caso il giocatore o il suo nuovo club avrebbero dovuto pagare una penale di 950.000 dollari. Tuttavia, l’agente europeo del giocatore, Luca Novi, sembra giocherà un’altra carta, quella politica. Questo permetterà al pallavolista di partire gratuitamente.
Il motivo ufficiale della partenza di Anderson è quello familiare. Tuttavia, non sospende la sua carriera e non torna in patria, ma intende giocare per il club turco Ziraat di Ankara. Anderson lascerebbe lo Zenit per prepararsi al meglio ai Giochi Olimpici del 2024. Il campionato russo è un torneo lungo e faticoso, con numerosi voli. Inoltre, Matt capisce che lo Zenit lo “sfrutterebbe” al massimo, utilizzandolo come opposto e martello, come ha fatto la scorsa stagione.
Rezvanov ha chiesto una penale di 950.000 dollari. Le nostre fonti sostengono che questo è l’importo del suo accordo. Ricordiamo che nel 2022 Anderson, per il passaggio allo Zenit, ha rotto il suo contratto con il club cinese “Shanghai”. E il club di San Pietroburgo ha dovuto quindi spendere per una compensazione.
Anderson, invece, sembra destinato a lasciare lo Zenit gratuitamente. Secondo BO Sport, l’agente italiano Novi vuole utilizzare un precedente del calcio. La Federation Internationale de Football Association (FIFA) ha recentemente esteso l’autorizzazione a sospendere unilateralmente i contratti con i club russi e ucraini per i giocatori stranieri fino al giugno 2024. La decisione è stata presa per la prima volta il 7 marzo 2022, dopo l’inizio del conflitto militare russo-ucraino. In seguito, i giocatori stranieri hanno abbandonato in massa il campionato russo.
È interessante notare che la FIFA ha deciso che gli atleti e gli allenatori che non hanno lasciato la Russia o l’Ucraina dopo l’inizio del conflitto o, al contrario, che sono venuti a lavorare in uno dei Paesi dopo il 7 marzo 2022, non possono avvalersi del diritto al congelamento.
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