(Laerte Salvini per iVolleymagazine.it) Alessandro Michieletto sarà uno dei punti di riferimento nel roster di coach De Giorgi. Il talento azzurro si racconta sulla Gazzetta di Mantova alla penna di Gian Marco Grossi.
PREPARAZIONE – ”Siamo rientrati io e i miei compagni da venerdì a Cavalese, per la fase decisiva della preparazione in vista degli Europei che giocheremo in casa da lunedì 28 agosto. Stiamo mettendo benzina nel nostro corpo per farci trovare pronti all’appuntamento. Poi verranno anche le qualificazioni olimpiche per i Giochi del prossimo anno ma quella è un’altra storia. Ora il mirino è rivolto esclusivamente alla rassegna continentale. Noi ce la metteremo tutta per arrivare in fondo e vincere nuovamente il titolo. Non mi piace quando sento che due anni fa eravamo i più forti. Credo invece che in quelle settimane siamo stati i più bravi a gestire certe situazioni. Si tratta di dettagli, c’è grande equilibrio e ogni gara si gioca sul filo del rasoio. Noi sicuramente non siamo appagati, vedremo come andrà”.
AMBIZIONI – Michieletto non si accontenta, con la fame del campione che non vuole mai fermarsi, in ogni competizione. “Quando programmi un grande evento vuoi vincere sempre e soprattutto prepari e prendi in esame un torneo alla volta. Non so cosa darei per alzare il mese prossimo di nuovo la coppa continentale per nazionali, non sono mai sazio. Lo devo ai nostri tifosi che ci accompagneranno a partire da Bologna. Credo che avere il pubblico dalla nostra parte possa rivelarsi determinante. Sì, ho già vinto qualcosa ma quasi sempre con il tifo contro. Mi piacerebbe finalmente una festa totale con gli appassionati italiani. In questa fase della carriera non posso certo dirmi arrivato. Mi alleno ogni giorno per migliorarmi”.
TRENTO – “Credo che anche Trento meritasse finalmente la gioia tricolore. Si era fatta un po’ la nomea di eterna piazzata, con tante finali. Al club mancava infatti un trofeo importante. Lo scudetto è stato un’avventura incredibile, rocambolesca, tiratissima fino a gara5. Serviva anche un pizzico di fortuna. Ero concentrato e allo stesso tempo teso. In quei giorni frenetici quasi non potevo rispondere ai miei familiari o alla mia ragazza. Sono felice per la società che mi ha accolto ancora giovanissimo e dove sono cresciuto dopo gli inizi a Castiglione”.
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