Pallavolo A1 femminile – Carlo Parisi: “Visto l’organico a disposizione lavoreremo soprattutto sull’affiatamento fra centrali e palleggiatori”

Primi giorni di lavoro per Il Bisonte Firenze, che dopo i test medici e fisici effettuati alla fine della scorsa settimana, ha ufficialmente cominciato la preparazione nella Sussidiaria di Palazzo Wanny. Sei le giocatrici a disposizione di coach Carlo Parisi e del suo staff: le palleggiatrici Ilaria Battistoni e Beatrice Agrifoglio, le centrali Emma Graziani, Lauren Stivrins e Nausica Acciarri e il libero Giulia Leonardi, mentre in questi giorni Alexandra Lazic, Anastasiia Kraiduba e Lina Alsmeier sono impegnate con Svezia, Ucraina e Germania nei campionati Europei, Ailama Cesè Montalvo sta disputando con Cuba la Final Six di Panamerican Cup, Manuela Ribechi è in Messico con la nazionale italiana under 21 per i mondiali di categoria, Mayu Ishikawa è in Giappone per preparare il torneo di qualificazione alle olimpiadi e Alessia Mazzaro è in attesa dell’esito degli esami clinici con la nazionale prima di aggregarsi al gruppo.
Nella prima fase della preparazione il programma prevederà quasi ogni giorno una doppia seduta di allenamento, con il sabato e la domenica liberi, mentre i primi allenamenti congiunti e le prime amichevoli andranno in scena più o meno da metà settembre, quando il gruppo a disposizione di coach Parisi sarà numericamente più corposo con il rientro progressivo delle varie ‘nazionali’.
“Sono molto contento di iniziare a preparare questa stagione fin dall’inizio – spiega coach Carlo Parisi -: quello di lavorare con organici ridotti è un problema che coinvolgerà tante squadre, dovremo cercare di far conciliare le varie esigenze in un periodo in cui il numero delle atlete è abbastanza ridotto. Credo che la società abbia fatto un buon lavoro durante l’estate, abbiamo costruito in piena sintonia la squadra: in questa prima fase in cui avremo solo tre centrali, due palleggiatori e un libero, lavoreremo soprattutto sull’affiatamento fra centrali e palleggiatori, poi man mano che riusciremo a integrare le giocatrici cercheremo di rendere il lavoro più corale”.