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Pallavolo EuroVolley2023 – Mazzanti sulla Rai: “Questo era l’unico percorso che potevo fare per riavere la squadra in mano, siamo cresciuti sino alla semifinale poi ci siamo sciolti”

(Sergio Martini per ivolleymagazine.it) Termina senza gloria l’Europeo dell’Italia. Le sconfitte con Turchia e Olanda lasciano le formazione di Davide Mazzanti giù dal podio.
Subito ai microfoni della Rai il coach azzurro fa la sua analisi di un risultato che non arricchisce il medagliere della nostra nazionale.
“Abbiamo perso la partita con sia nella fase cambio palla che in quella di break dove abbiamo avuto gli indici più bassi di tutto l’Europeo. Siamo sati poco efficaci nella scelta dei colpi e in contrattacco siamo stati o poco precisi o poco efficaci dando troppo spazio all’Olanda. Non abbiamo giocato e nei primi due set non abbiamo sfruttato le occasioni per prenderci un po’ di spazio. Non siamo poi nemmeno riusciti a cambiare l’inerzia della partita. Per questo non siamo stati squadra iniziando la partita poco presenti come abbiamo finito quella con la Turchia. Ci fa più male perché si può perdere ma non stare in campo così. Ho inserito Egonu sia nel primo che nel secondo set con l’idea di poter cambiare ritmo e non è successo. Nel terzo ho optato di non fare il doppio cambio.”, Mazzanti torna sulle scelte fatte nel corso dell’Europeo. “Questo fatto era l’unico percorso che potevo fare. Dovevo riavere una squadra in mano dopo il Mondiale. Abbiamo optato per una nuova strategia con la Federazione rifondando la squadra partendo da alcuni nuovi inserimenti in Vnl e da lì vedere quale era il nostro livello. Siamo cresciuti fino a giocare una grandissima partita con la Turchia in semifinale ma poi ci siamo sciolti nel momento più bello fino a non giocare con l’Olanda. Soprattutto la sconfitta di oggi sporca il percorso nel senso che fino ad oggi abbiamo sempre dimostrato di saper stare in campo. Non abbiamo fatto come volevamo e ci aspetta un torneo preolimpico dove dovremo riprendere la strada giusta in un percorso che resta dinamico e non è fisso. Ci è mancato poco per giocarci la finale ma rimane l’idea di aver costituito qualcosa di importante anche se oggi nessuno si aspettava quello che è successo. Dobbiamo digerire le sconfitte e andare avanti nella costruzione della qualità del gioco. Sono sicuro che non siamo quelli di oggi per l’incapacità di approcciare la gara e cambiarne l’inerzia”.
Sono l’emblema della delusione capitan Miriam Sylla e la centrale Anna Danesi che però ci mettono la faccia ai microfoni della Rai. Il capitano non cerca scuse. “Non so dire perché sia andata così. Abbiamo buttato un’occasione e arriviamo da due sconfitte che fanno male ma si cade e ci si rialza nel prossimo impegno. Non c’è tempo per disperarsi. Non è facile reagire quando si cade come è successo con la Turchia, una sconfitta davvero dolorosa. A volte riesci a farlo rimettendo i pezzi insieme ma non è stato così e avevamo molto più da perdere dell’Olanda. Congratulazioni alle nostre avversarie. Possiamo dire tante cose e vengono dette tante cose ma noi dobbiamo pensare ai nostri obiettivi e a quello che ci prefissiamo di fare. La prossima volta sono sicura che ci vedrete in un’altra veste e con un altro atteggiamento pronte a raggiungere il prossimo obbiettivo”. Anche Anna Danesi non si nasconde dietro ad un dito. “ Difficile trovare le parole ma sicuramente ci ha bruciato tanto la sconfitta con la Turchia. Ma giocarsi una medaglia così non onora l’Italia e la maglia che indossiamo. Siamo davvero dispiaciute e cercheremo di fare in modo che non succeda più. L’Olimpiade rimane un grande obbiettivo e qualificarci rimane l’ultimo di quest’estate. Cercheremo un esito diverso da quello che avuto l’Europeo. Dovremo resettare tutto e cercare di guardare alle cose positive che abbiamo fatto . Su quelle basi cercheremo di portare a casa la qualificazione olimpica. Il mio lavoro a muro con l’Olanda non è stato semplice perché giocava un palla molto veloce ma dovremo cercare di lavorare anche su questo aspetto del gioco. Ci stiamo provando e lo faremo di più”.

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