Per primo ha rotto il tabù ed ha portato l’Italia a trionfare in Europa, con gli Azzurri ha giocato 4 finali consecutive, vincendone 3. Julio Velasco, dopo aver rilanciato il volley giovanile azzurro, contribuendo alla scoperta di alcuni degli attuali campioni d’Europa e del Mondo, ha voltato ancora una volta pagina nella sua lunga ed eccezionale carriera e sta preparando il suo esordio in in un campionato femminile con le farfalle di Busto. Ma chi meglio di lui può fare le carte alla rassegna continentale arrivata al momento decisivo? Intervistato da Gian Luca Pasini per la Gazzetta dello Sport ha raccontato come vede questo Europeo. E non ha evitato di parlare dell’ipotesi di divenire ct delle Azzurre, come si dice da alcune parti.
Ecco le risposte che ha dato nell’intervista:
ITALIA – “Mi piace molto. La vedo bene. E una squadra equilibrata nella fase break e in quella cambio palla. Ha trovato ancora più stabilità”
POLONIA – “Secondo me a questo livello c’è soltanto la Polonia. Che ha elementi molto interessanti: Ma l’Italia con la diagonale Michieletto-Cavia è cresciuta ancora in ricezione. Russo, che non c’era all’Europeo del 2021 per infortunio, sta uscendo molto bene
GIOVANI – “Tutti questi sono ragazzi abbastanza giovani. È normale che ci sia una crescita annuale. Ma tutto porta a un miglioramento graduale. Secondo me Polonia e Italia sono le squadre che hanno una prospettiva. E non è un caso che siano anche le due squadre con più equilibrio. L’inserimento fisso di Sliwka nella Polonia da questo punto di vista è stato importante”.
FINALISTE – “Polonia e Italia secondo me sono le finaliste. E questa può essere anche una finale che si ripete per più anni. Anche perché fuori dall’Europa ho visto il Brasile in crisi e gli Stati Uniti hanno un team più adulto”.
FRANCIA – “A parte che ho visto Earvin Ngapeth molto in ritardo di preparazione. So che si era infortunato. Ma qui si stava parlando di prospettiva. E la Francia la vedo sotto Polonia e Italia da questo punto di vista. Poi è chiaro che in una partita secca la Francia può vincere, pub battere le altre. Ma se guardiamo a lunga gittata secondo me no”.
PRESSIONE – “È indubbiamente questo Europeo è un bello spettacolo. Ma la pressione c’è e ci sarà. Secondo me è stato bravo Fefé De Giorgi nell’affrontare la situazione subito e a non nascondersi. Ma ognuno nel suo deve elaborare questa pressione e come gestirla. Mi è venuta in mente una frase di Vialli un giorno che andai a Coverciano. Mi disse: “In Italia vincere è un sollievo, non una gioia”. Mi ha sempre fatto pensare. So che non cambierà nulla, ma lo dico anche ai giornalisti è sbagliato creare l’obbligo di vincere. Lo sport non è così. Uno può perdere una partita e non aver sbagliato il progetto, ma essere stato per un giorno inferiore all’avversario. Solo quel giorno li. Sarebbe giusto che la vittoria fosse più gioia e meno sollievo”.
FEMMINILE – “Io ct della femminile? L’ho letto. L’ho sentito. Io invece non ho avuto alcuna notizia. Ora mi rendo conto che la gente che legge dirà “Certo cosa vuoi che dica?”. E invece è proprio così. Credo che certe decisioni siano prese, ma resta il fatto che il presidente federale Manfredi sull’argomento mi sembra sia stato molto chiaro. Se ne parla dopo la qualificazione olimpica. Quindi credo che si debba aspettare”.
Foto di Fiorenzo Galbiati