Un dolore immenso ha colpito questa notte il nostro mondo: ci ha lasciato Carlo Gobbi. Carlo era molto di più di un giornalista era un amante del suo lavoro, era un uomo che amava lo sport in senso assoluto, sudando e divertendosi a scrivere delle discipline più disparate, famose e meno celebrate, di tutte conosceva le regole e le emozioni che riuscivano a dare. Ma ce ne erano due che amava più delle altre, due figli prediletti che non perdeva occasione di seguire: il rugby e la pallavolo. Ed accanto allo sport c’era il Corpo del Alpini, di cui aveva vestito la divisa.
Della nostra pallavolo era il decano, anzi, anche se mi costa scriverlo, l’ultimo decano. La firma di grande valore di una disciplina, che oggi più che in passato è seguita e celebrata, da colleghi altrettanto bravi, ma che ha sempre meno addetti ai lavori specializzati. L’idea di essere il decano lo inorgogliva al massimo. All’indomani del primo grande successo del volley tricolore a Stoccolma quando l’Italia divenne per la prima volta Campione d’Europa, che grazie a lui fu festeggiato “stappando spumante italiano” come gli piaceva sottolineare, comprò un sorta di basco “bianco, rosso e verde”, che poi per tanti anni avrebbe sempre portato con sé, per metterlo accanto alla sua tastiera, di volta in volta fregiato dalle pins delle manifestazioni in cui gli azzurri si facevano onore e che lui stava sempre lì a celebrare.
Carlo era più di un collega, più di un amico era il compagno di tante trasferte, più o meno importanti vissute insieme. All’inizio della mia carriera come addetto stampa federale era sempre al mio fianco, o meglio io ero sempre al suo, in Europa come come in Brasile o in Giappone, sempre pronto a lavorare con le sue 3 penne (rossa blù e verde) per appuntarsi ciò che accadeva in campo e poi raccontarlo alle decine di migliaia di appassionati, che seguivano il volley tramite la rosea. Per lui la Gazzetta dello Sport non era un giornale, era come una famiglia.
La scorsa notte Carlo Gobbi ci ha lasciato e ci sentiamo tanto più soli. Al figlio Raimondo ed alla sua famiglia giungano le più sentite condoglianze di iVolleymagazine e mie personali.
Addio Carlone!
Carlo Lisi