(Carlo Lisi per Corriere dello Sport) Ivan Zaytsev è innegabilmente il personaggio più conosciuto della pallavolo di casa nostra, dentro e fuori dal campo, tra i protagonisti del rilancio del volley italiano che negli ultimi 15 anni, fortemente tornato a crescere a livello di popolarità. Ed è pronto per tornare a “recitare” sotto rete, nell’ennesima stagione da protagonista. la Superlega che scatta domani, infatti, sarà il 20° campionato di massimo livello della sua carriera tra Italia e Russia (nel 201416 giocò alla Dinamo Mosca, nel 2020-21 al Kuzbass Kemerovo).
“Già venti? Ne è passata di acqua sotto i ponti. – ha commentato sorridendo il campione oggi protagonista con il biancorosso della Lube Civitanova – C’è la voglia di cominciare l’ennesima avventura, è grande quella di rituffarmi nel campionato, di risentire ancora quella adrenalina che ti danno le partite e soprattutto l’inizio di una stagione, dove tutti quanti ripartono da zero.”
Quando qualcuno scriverà una tua biografia completa non potrà mai dire che non sei un atleta capace di mettersi in discussione, come stai facendo negli ultimi mesi tornando indietro un po’ nel tempo adattarti a tornare a “lavorare” in fase di ricezione.
“Quando mi si chiede qualcosa per cercare di essere utile alla squadra sono assolutamente sempre a disposizione. Si spera posso essere utile alla causa Lube”
E’ questo uno dei segreti di un campione, che quando guardi l’anagrafe dici “ha già 35 anni” ed invece sembra ieri che ha cominciato?
“Si io onestamente 35 non me li sento. Magari si sono un po’ allungati i tempi di recupero dopo un sforzo, magari ci sono altri aspetti da valutare, ma con il passare del tempo bisogna essere capaci di capire il proprio corpo, capire le necessità, adattarsi a quello che si fa. Non posso pretendere di fare quello che facevo a 25 anni.”.
Quest’anno ha fatto una preparazione completa, come forse non le capitava da molti anni tra nazionale e qualche problema fisico: Si sente meglio?
“Ricominciare a lavorare dopo una estate senza altri impegni è stato abbastanza complicato. Ci ho messo un po’ di tempo a far ripartire tutta la macchina del mio corpo, ma i segnali che sento sono positivi”.
Lo scorso anno Civitanova partì in sordina, poi è cresciuta sino ad arrivare alla finale scudetto.
“Sicuramente non ripartiremo dal livello di gioco con cui abbiamo finito il campionato scorso. Ma sono convinto, che nonostante l’inserimento di qualche elemento nuovo, stiamo lavorando tutti per trovare subito l’intesa e un livello di gioco alto per poi crescere ancora”.
Quali saranno le rivali nella corsa allo scudetto?
“Perugia come sempre parte avvantaggiata, ma in Italia ci sono tante squadre forti, il nostro è un campionato complicato. Bisognerà vedere anche l’impatto che avranno i ragazzi che hanno giocato a lungo con le nazionali. Ci sono almeno 5-6 squadre che sono vicine. Ci metto Trento, Piacenza, Perugia, la stessa Verona, Milano, Modena: ce ne è di roba…”
Voi avete inserito un giocatore come Lagumdzija: da opposto ad opposto come lo vedi?
“Ha esperienza di club ed internazionale. Conosce il nostro campionato, è un ragazzo che si applica. Bisognerà aiutarlo ad inserirsi nei meccanismi di squadra, ma le “manine magiche” di Luciano De Cecco stanno già facendo il loro lavoro”.
Come vede Lollo Bernardi e Julio Velasco, che ha avuto come tecnici, alla guida di squadre femminili?
“Anche loro, come nel mio caso quando cambio ruolo, hanno bisogno di stimoli nuovi. E questo è un gran bello stimolo perché sono comunque persone vincenti e si rimettono in discussione per affrontare nuove sfide. Gli auguro il meglio alla guida di squadre femminili”
E parlando delle nuove sfide di Ivan Zaytsev non sappiamo quando tempo vuole ancora vuol giocare indoor. E se in un paio d’anni decide di voltare pagina, potrebbe puntare a giocare un’altra Olimpiade a Los Angeles nel 2028.
“Non lo so… la vedo un po’ remota come possibilità. Ma mai dire mai. non mi precludo nulla. Per il momento sono un giocatore della Lube e cerco di far felice la proprietà e Fabio Giulianelli, che puntano molto su di me e cercherò di ripagare la fiducia che mi è data. Poi quello che succederà tra qualche anno lo vedremo strada facendo”.
Il piccoletto di casa Sasha cresce come giocatore?
“Sta andando avanti, sta progredendo, ha grande voglia anche lui di giocare a pallavolo, anche lui è un competitivo si sta sviluppando (è già alto 155cm ndr) per il meglio piano, piano perché ha solo 9 anni. C’è tempo per pensare al l suo futuro”.
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