Pallavolo SuperLega – Raffaelli e il rammarico di Taranto: “Siamo in cerca di continuità, nelle ultime 2 partite siamo stati in vantaggio 2-1 e non le abbiamo chiuse”

Seconda trasferta per la Gioiella Prisma nella 4 giornata di campionato che sarà impegnata domenica alle 17 alla Opiquad Arena di Monza. Gli ionici partono con due punti conquistati con Trento e con Padova, simili nelle dinamiche con cui sono stati presi, ma dal peso molto diverso. Certo è che i rossoblù portano con sé la consapevolezza di aver avuto occasioni d’oro e di non essere riusciti a concretizzarle, ma l’amarezza del risultato sarà una spinta a fare meglio, con più determinazione e cinismo contro una squadra che è partita molto bene, in forma e che si trova già nelle zone alte della classifica (attualmente con una gara in più è al primo posto).
Monza infatti domenica ha battuto con risultato rotondo Modena in trasferta, ed è uscita corsara ieri sera dal campo di Verona
Ma le sfide più difficili sono quelle che stimolano i ragazzi di Vincenzo Mastrangelo. La bella prestazione dimostrata con Trento permette di far ben sperare in casa Gioiella Prisma, che quest’anno non ci saranno sfide proibitive né sulla carta, né sul campo. Come dichiara lo schiacciatore Giacomo Raffaelli infatti: “Monza è una partita importante per noi: dobbiamo cercare di mantenere il nostro gioco e ritmo partita più a lungo possibile, siamo in cerca di continuità. Abbiamo grossi rammarichi ricavati dalle ultime due partite in cui siamo stati avanti 2-1 e non essere riusciti a chiuderle ma le abbiamo perse al tie break. Stiamo lavorando proprio su questo, lottare per mantenere in campo più a lungo possibile la miglior pallavolo, quella che ci consente di chiudere i match prima possibile senza strascichi. Infatti, nessun avversario ci regala niente come è giusto che sia, siamo nel campionato più forte del mondo. Ci siamo confrontati, abbiamo visto cosa dobbiamo fare meglio e stiamo lavorando sodo, fino a domenica per portare quanto appreso sul taraflex dell’Arena di Monza”.

Foto di Roberto Muliere