(Fonte: ilrestodelcarlino.it ed.ravenna) Dopo neanche due mesi dal suo amico ’Palino’ Mazzucca, l’altro ieri è scomparso Roberto ’Ciocia’ Tazzari, l’ultimo dei campioni della Robur che vinse i primi tricolori. Tazzari, che lascia la moglie Angela e i figli Manuela e Giorgio, aveva 94 anni, e – una volta attaccate le scarpette al chiodo a metà degli anni Cinquanta – aveva sempre condotto una vita riservata, fedele al suo carattere schivo, di poche parole. Non mancava peraltro di partecipare a quegli appuntamenti in cui il ricordo della ’sua’ Robur veniva portato ad esempio, a testimonianza di un periodo così complicato e delicato.
Di scudetti Roberto ne vinse quattro; non era in prima squadra nel 1946, poi negli altri (1947, 1948, 1949 e 1952) era titolare inamovibile per le sue caratteristiche sia fisiche – elevazione e scatto – sia tecniche che agonistiche.
Il suo palmarès è implementato ed onorato da due partecipazioni agli Europei, prima Roma 1948 con la medaglia di bronzo; poi Parigi 1951.Ed una al primo Mondiale della storia nel 1949 a Praga con gli azzurri ottavi, fra cui i compagni di squadra Baccarini, Borghi e Fabbri. Ha chiuso la carriera con 19 presenze nella nazionale maggiore.
Nella foto, la Robur campione Italia 1947. In piedi da sinistra: un accompagnatore, Giuseppe Cavezzali, Orfeo Montanari (capitano), Roberto Gambi, Mario Saragoni, Ermanno Baccarini, Paolo Fabbri e Paolo Borghi. Da sinistra, accosciati: Angelo Costa (allenatore), Marino Matteucci, Adriano Lorenzetti, Ermanno Mazzanti e Roberto Tazzari.