“Man mano che le giocatrici sono eliminate dai play off cominceranno ad allenarsi con la Nazionale, dopo una settimana di riposo, abbiamo solo il grosso interrogativo della finale di Champions, non sappiamo che squadra ci andrà, se saranno due italiane o una sola, il 4 Maggio se non ricordo male, che è il problema più grande per la preparazione della VNL in cui noi come voi ben sapete dobbiamo vincere molte partite per qualificarci alle Olimpiadi. Oltre a questo, io credo che la VNL va onorata, sempre che sia possibile, con la prima squadra, perché di fatto è la unica possibilità di giocare partite che contano, oltre a Olimpiade, Mondiale o Europeo che sia. E’ parte di una cosa che mi è molto chiara, per la gestione delle squadre ma soprattutto nell’allenare una giocatrice o un giocatore è sviluppare la capacità di adattamento. Io non credo, non ci ho mai creduto, né per la pallavolo, né tantomeno per altri sport che il miglior modo è che tutto sia facile finché arrivano le partite importanti. Come ho detto tante volte, non si allena un esercito che va in guerra in un albergo a 5 stelle. Non è una guerra lo sport, ma è una competizione dura, molto dura. E questa Olimpiade lo sarà ancora di più. Perché malgrado chiederemo alla stampa, ai tifosi, a tutti, di non creare eccessive aspettative perché non c’è niente di più difficile per un giocatore che gestire le eccessive aspettative, l’unica cosa che posso fare io è cercare di creare un adattamento alle difficoltà. Creare degli anticorpi alla tensione, alle difficoltà, alla pressione e come dico spesso ai giocatori come mettiamo un bilanciere sulle gambe per fa sì che siano più forti, chiedo ai giocatori “quale è il bilanciere per la testa?” quale è il sovraccarico perché la testa sia più forte? E’ non restare sempre in condizioni ottime, ci saranno delle condizioni dure e bisogna adattarsi. Come detto anche a loro, parlate con i vostri nonni, che hanno dovuto ricostruire l’Italia dopo la guerra, e non sono finiti tutti dallo psicanalista, anzi, molti sono diventati ricchi. I nostri giovani hanno una grande capacità di adattamento, noi dobbiamo incentivarli perché lo sviluppino. Non possiamo essere sempre quelli stanchi, quelli che hanno problemi, noi dobbiamo essere quelli che superano i problemi, che sopportano la stanchezza, che sopportano la tensione, che sopportano le aspettative, perché la situazione che vivremo a Parigi, e sono certo che andremo a Parigi, sarà di questo tipo.”
4 – Fine