In una intervista rilasciata a Diego De Ponti per Tuttosport, Lorenzo Bernardi ha detto chiaramente, quale è la sua sfida alla guida dell’Igor Novara, dopo i primi 4 mesi di lavoro: riuscire a far si che le sue giocatrici non abbiano il timore di sbagliare.
Ecco alcune dichiarazioni di Mister Secolo, all’indomani della sfida contro l’Imoco Conegliano in campionato:
MIGLIORE ORGANIZZAZIONE DI GIOCO – “Conegliano è la squadra con la migliore organizzazione di gioco. Per questo i risultati di questi anni non sono frutto del caso. Domenica ho visto molte cose positive e altre su cui lavoriamo e lavoreremo. Il terzo set è stato, forse, il migliore giocato da noi in questo campionato. Da solo però non basta. Dobbiamo fare in modo che si cresca fino a giocare a quel livello cinque set. Conegliano schiacciava sempre forte. Questo ha fatto la differenza. Dobbiamo arrivare lì”.
OSARE DI PIU’ – “Nelle squadre e nelle giocatrici prevale ancora un certo conservatorismo, c’è l’idea che sia meglio mandare dall’altra parte della rete una palla facile che rischiare. Bisogna osare di più, trovando il giusto modo di rischiare. Bisogna spingere le giocatrici ad un rischio ponderato ma importante”.
VINCE L’ATTEGGIAMENTO AGGRESSIVO – “Ho osservato a lungo il volley femminile ed è lampante che le squadre che vincono sono quelle che hanno fatto questo passo. Vince chi ha un atteggiamento aggressivo: Conegliano, le squadre turche, il Brasile, Gli Stati Uniti. Ho impostato questo lavoro, anche se ci vorrà tempo, ci vorrà pazienza. Ma ci arriveremo. Alle volte si ha la sensazione di andare un po’ indietro, ma è il dazio da pagare se si vuole sgomberare il campo da abitudini e da certe idee. Bisogna elaborare un approccio. Quello a cui penso non è tanto un cambiamento quanto un processo di evoluzione”.
IL MONDO AZZURRO – “Credo che sarà Velasco a portarla in nazionale. Però per lui sarà un plus avere come collaboratore anche una persona che lui ha plasmato e che ha fatto crescere. Credo che questa presenza gli darà tranquillità nel suo lavoro. Per me è evidente che ritornare a far parte del mondo azzurro è una cosa unica e impagabile”.
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