Basta guardarla una volta giocare per rendersi conto della grinta che Jessica mette nel suo modo di giocare, potente in attacco ed al servizio, di supporto alla squadra in ricezione e difesa. Parliamo di Jessica Marin uno dei punti di forza della Roma, che a dispetto dell’addio di Celeste Plak è una delle più belle novità della nostra serie A1 ed è ad un passo dalla qualificazione inaspettata in Coppa Italia.
Grande protagonista nell’inatteso e meritato tie-break raggiunto contro Scandicci, l’attaccante spagnola nata a Camaguey (Cuba) da mamma Dianicelis schermitrice di valoredell’isola dei Caraibi ha iniziato a giocare in Spagna.
Intervistata da Fabrizio Fabbri per il Corriere dello sport, Rivero, ha raccontato qualcosa di più della realtà Roma e del sogno qualificazione in Coppa Italia davvero a portata di mano. Eccone alcune delle sue risposte.
LA COPPA ITALIA – “Eh no, ora ce la possiamo fare. Noi giocheremo a Novara, campo difficilissimo, mentre Vallefoglia andrà a far vista a Milano. Come sempre pensiamo solo alla nostra partita, senza fare calcoli sulle gare delle altre. Questa è la nostra mentalità”.
CIO’ CHE SIAMO – “La partita contro Scandicci è lo specchio di ciò che siamo. Un gruppo unito, un pezzo di granito dove ognuna gioca per l’altra. Certo fa piacere ad ognuna di noi poter essere nominata, al termine di una gara, Mvp. È una gratificazione. Ma nessuna può arrivarci senza l’aiuto delle altre
CUCCARINI – “Insiste sempre su questo aspetto il tecnico, che però sa anche farci giocare una pallavolo che i nostri tifosi sembrano apprezzare sempre di più. La gente che viene a vederci al Palazzetto si diverte e aumenta. Questo per noi vale tanto quanto una vittoria”
NON SOLO TITOLARI- “Non esiste competitività che non sia quella sportiva. Ognuna di noi dà il massimo e anche oltre. E succede, come accaduto con Scandicci, che Schwan, Valoppi, Rucli possano essere protagoniste come altre durante la stagione. In allenamento Cuccarini non lavora solo sulle titolari, ma mischia i sestetti. Lo fa per far sentire tutte quante coinvolte. E ci riesce molto bene. Non è una caratteristica di tutti gli allenatori. Così ognuna di noi sa che arriverà il suo momento”
INFORTUNIO – “Una piccola cosa al ginocchio, ora è un ricordo e guardo avanti, come nel mio carattere”.
FESTE IN CAMPO – “Il campionato non si ferma. Il 23 giochiamo a Novara e il 26 arriverà Vallefoglia. Non è un peso, festeggeremo il Natale in palestra e Santo Stefano al Palazzetto. Lo faremo abbracciando i nostri tifosi. Che sono, credetemi non è un modo di dire, la nostra grande forza”