Pallavolo Polonia – Davide Saitta: dall’addio a Cisterna all’impatto con Katowice e la Plusliga

(Laerte Salvini per iVolleymagazine.it) Il ritorno di Michele Baranowicz a Cisterna ha segnato anche la fine del terzo atto di Davide Saitta in terra pontina, dopo essere arrivato proprio per raccogliere l’eredità di quest’ultimo. Chiusa l’avventura a Cisterna, per il siciliano è arrivata l’opportunità Katowice nella Plusliga polacca. “Sin dal mio arrivo ho avuto ottime sensazioni – racconta il regista siciliano in un’intervista rilasciata ad EPTA Volley – Si respira un’aria diversa rispetto all’Italia, dalla vita quotidiana al livello del campionato, diverso per forma e struttura rispetto alla Superlega. Negli ultimi anni sono state le squadre polacche a vincere la Champions ed è un dato indicativo sulla forza di alcune franchigie”.

L’addio al Palasport delle Province non era però stato messo subito in preventivo dall’esperto palleggiatore, vista anche la necessità di stare vicino alla famiglia: ”Ho avuto bisogno di qualche giorno per capire cosa stesse succedendo, visto che per me è stato un fulmine a ciel sereno. Al momento del mio addio eravamo in ottava posizione e reduci da una vittoria, per questo ed altri motivi non ho voluto prendere decisioni affrettate. La mia famiglia  è rimasta a Cisterna, dove mia moglie lavora. Io sarei rimasto anche assieme a Baranowicz perchè la mia intenzione era quella di restare vicino ai miei cari. Prima di essere giocatore sono padre e marito, quindi per me non sarebbe stato un problema trovare meno spazio. Non era della stessa idea la società, io non volevo creare problemi e abbiamo interrotto il rapporto consensualmente. Parlando con il mio agente c’era questa opportunità e la pista Katowice si è concretizzata in pochissime ore. La città è ben collegata con Roma, per me era un fattore importante”.

La GKS Katowice con l’arrivo di Saitta sta trovando risposte, nonostante una classifica ancora deficitaria per l’obiettivo salvezza prefissato dal club: ”In Polonia noi italiani siamo visti come gente che conosce bene la pallavolo, quindi con molta umiltà provo a dare consigli dove possibile. Sono arrivato in un periodo di difficoltà per la squadra, ma ne stiamo uscendo bene. Tornassi indietro partirei per l’estero già a vent’anni. Per un palleggiatore è davvero fondamentale poter giocare con continuità, cercando da subito di provare a giocare per vincere. In Francia arrivavo dopo due anni a Molfetta difficili. La SuperLega ti chiede tanto senza a volte ridarti abbastanza. In Italia l’impegno è totale, almeno a livello personale. Nella mia carriera ho giocato spesso per la salvezza, e non sono mai riuscito a staccare mentalmente, perchè riuscire a raggiungere quell’obiettivo richiede uno sforzo elevato anche a livello mentale, che dopo anni ti logora inevitabilmente”.