L’Itas Trentino maschile manda in archivio la prima settimana del 2024 ottenendo un’altra vittoria in tre set, in questo caso in trasferta. Dopo il perentorio 3-0 ottenuto mercoledì sera in casa contro Verona, i Campioni d’Italia questa sera sono andati a bersaglio al PalaMazzola di Taranto, trovando il dodicesimo successo in tredici partite disputate in regular season di SuperLega Credem Banca 2023/24 e, contemporaneamente, il quinto consecutivo stagionale senza lasciare parziali agli avversari. Tre punti importanti per mantenere il primato solitario in classifica.
La prestazione offerta sul campo della Gioiella Prisma penultima della classe forse è stata meno continua di quelle espresse recentemente, ma alla fine si rivelata pratica ed efficace; i padroni di casa hanno più volte provato ad impensierire i tricolori, recuperando nel primo e terzo parziale svantaggi importanti e partendo a razzo nel secondo set, ma Trento non ha mai perso lucidità, ha messo sul piatto maggiore incisività a rete, fra attacco (58%) e muro e ha chiuso senza soffrire troppo ogni frazione. Sugli scudi i centrali: 3 muri e l’83% in primo tempo per Kozamernik, un block ed il 100% (8 su 8!) per il capitano Marko Podrascanin. Di sostanza anche la prova offerta dal trio di palla alta: 14 punti per Rychlicki, infermabile nel primo set e mezzo, 10 per Lavia (protagonista dell’accelerazione decisiva nel secondo parziale, l’unico in cui i pugliesi sono stati avanti) e 9 per Michieletto, giudicato mvp anche grazie al 50% in schiacciata e a un muro e un ace.
Gioiella Prisma Taranto-Itas Trentino 0-3 (23-25, 20-25, 20-25)
GIOIELLA PRISMA: Gargiulo 7, Russell 5, Lanza 10, Jendryk 4, Trinidad DeHaro, Gutierrez 13, Rizzo (L); Sala 3, Bonacchi. N.e. Alletti, Luzzi, Ekstrand e Paglialunga. All. Ljubomir Travica.
ITAS TRENTINO: Sbertoli 2, Lavia 10, Kozamernik 8, Rychlicki 14, Michieletto 9, Podrascanin 9, Laurenzano (L); Pace (L), Cavuto. N.e. D’Heer, Berger, Magalini e Acquarone. All. Fabio Soli.
ARBITRI: Simbari di Milano e Saltalippi di Torgiano (Perugia).
Foto di Roberto Muliere