(Rosita Mercatante per iVolleymagazine.it) L’ambizione della società a cui è legato da cinque stagioni è linfa vitale per la sua crescita, al punto da vedere il suo futuro ancora a tinte biancorosse. Leonardo Scanferla, libero della Gas Sales Piacenza, è un concentrato di grinta e determinazione. Non accetta compromessi neppure con sé stesso quando si tratta di raggiungere degli obiettivi: “Qualcosa fatta bene, si poteva fare ancora meglio” afferma l’atleta classe ’98, nato a Padova e, di fatto, ormai piacentino d’adozione, rivelando così di avere i tratti del sano perfezionista. “Sono nel posto giusto per saziare la mia fame di traguardi – continua –. Qui c’è tutto quello che serve ad un giocatore giovane per migliorarsi. Sono riuscito a familiarizzare anche con la città…nonostante la nebbia (ride!)”.
Non manca un pizzico di ironia nelle sue dichiarazioni appena atterrato in Polonia, facendo trapelare che la vittoria in campionato con la Lube Civitanova ha ridato il buon umore a tutto l’ambiente: “Una bella prestazione corale ci ha permesso di lasciarci alle spalle un periodo in chiaroscuro, dandoci maggiori sicurezze sul nostro terzo posto in classifica. Non sono mancate le difficoltà nella porzione di stagione già archiviata. Adesso ci attende l’impegnativa battaglia dei Play Off, in cui dovremo dimostrare di che pasta siamo fatti” commenta quando lo raggiungiamo telefonicamente e mancano poche ore alla sfida con i polacchi dello Jastrzebski Wegiel (in programma mercoledì 28 febbraio alle ore 18:00) valida per la gara di ritorno dei Quarti di Finale di Champions League. Per importanza la prima competizione annuale europea per club, un altro obiettivo nel mirino dalla società della presidentessa Elisabetta Curti.
La sua lunga permanenza in Emilia è servita per farlo diventare un punto di riferimento per i suoi compagni di squadra: “Mi consultano tutti per avere delle informazioni sui locali o sui posti da visitare. Non mi permetterei di dire che ho una leadership all’interno di un gruppo in cui ci sono giocatori esperti come Simon e Brizard. Da loro ho solo da imparare” confessa con umiltà Leonardo, che nel corso della conversazione schiude la porta della sua vita personale permettendoci di sbirciare dentro: “Non coltivo hobby particolarmente impegnativi. Nel poco tempo libero che mi rimane dopo gli allenamenti mi dedico ad attività comuni, come fare shopping o fare colazione in centro con la mia ragazza. Mi piace guardare film d’azione o serie Tv. Tra le mie preferite ci sono La Casa di Carta, Griselda, Un inganno di troppo. Ho anche un interesse per la musica. Da autodidatta ho imparato a suonare la chitarra e mi piace riprodurre i brani del cantautorato italiano, da Baglioni a Venditti”. Quest’anno è rimasto in poltrona a seguire Sanremo assegnando le sue preferenze a Mahmood, Angelina Mango e La Sad: “Mi diverte guardare questo programma perché oltre all’aspetto musicale, c’è la parte trash legata all’intrattenimento che fa tanto parlare!”.
Anche sull’uso dei social network Leonardo Scanferla ha la sua opinione: “Sono uno strumento che bisogna saper usare. Dopo le partite mi soffermo a leggere i commenti di tifosi e appassionati per capire la loro visione. Anche se non mi faccio mai condizionare, neppure da critiche pesanti e giudizi negativi. Sono pensieri formulati da persone che non conoscono tutto quello che c’è dietro le quinte della performance agonistica: la vita di un atleta è segnata da ritmi particolari tra allenamenti e trasferte, da rinunce e sacrifici anche nella sfera affettiva e familiare. Essermi impegnato sempre, mi fa sentire a posto con la coscienza”.
La fortuna di Leonardo Scanferla è donna. La sua ragazza, Martina, non gli fa mai mancare comprensione e premure: “Si occupa della casa e mi fa trovare sempre un piatto pronto. Progettiamo un futuro insieme che stiamo costruendo passo dopo passo”.
Mentre mamma Donatella garantisce da sempre il suo sostegno e la sua presenza amorevole macinando i chilometri pur di stare sugli spalti del PalaBanca ad ogni partita casalinga. Anche gli amici rappresentano un tassello importante della sua vita: “Sono fondamentali e insostituibili. Loro ti danno occhi per vedere le cose da un’altra prospettiva. Anche se a distanza ci tengo a coltivare le amicizie con i compagni delle scuole superiori. So che ogni volta che ho occasione di raggiungerli sono felici di incontrarmi e trascorrere del tempo con me”.
Tra i ricordi più emozionanti della sua carriera sportiva c’è l’esordio in Serie A con Padova a soli 19 anni: “Il debutto nella massima serie con la maglia del Club della mia città è stata una grande soddisfazione. Essendo arrivato un po’ in ritardo nel mondo della pallavolo, già quattordicenne, dopo aver lasciato il calcio, ho lavorato sodo per recuperare e mettermi in pari con i miei coetanei” racconta il libero biancorosso che come la maggior parte dei bambini era stato attratto dal fascino del pallone per poi capire che avrebbe potuto esprimere meglio le proprie potenzialità in un contesto diverso.
Nella sezione degli idoli assegna un posto alla leggenda Samuele Papi mentre il giovane Jenia Grebennikov, considerato il miglior libero del mondo, è un esempio a cui ispirarsi.
Già campione del mondo con la nazionale azzurra, sogna “a tutti i costi” di
partecipare alle Olimpiadi: “Non mi spaventa dover dimostrare volontà e competenza per farmi convocare da coach De Giorgi. Mi appassiona poter fare parte di un gruppo che è in perfetta sintonia e che ha dimostrato di arrivare in alto perché è capace di remare nella stessa direzione. La forza del collettivo è stata determinante per vincere il Mondiale: tutti abbiamo dato un contributo, anche chi è rimasto in panchina”.
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