(Attilio Mercalli per iVolleymagazine.it) Entrambi una prima scommessa l’hanno vinta. La società Igor per prima che con l’uscita di scena improvvisa in estate di Stefano Lavarini, si è affidata a un neofita del femminile, Lorenzo Bernardi, La seconda, si, proprio “mister secolo” per il quale era tutt’altro che scontato che passare dal maschile al femminile avrebbe portato subito effetti vincenti. In mezzo una squadra che, seppur nel suo percorso falcidiata da continui contrattempi, ha saputo rimanere compatta, che si è sacrificata e che continua a credere non solo nel proprio allenatore, ma fortemente in sé stessa, perché uscita di volta in volta da situazioni complicate mai successe alla Igor in oltre un decennio di attività.
Il significato quindi della vittoria della Challenge Cup sta tutto qui, anche se è certo che l’arrivo di dieci giorni fa di Marina Markova ha alzato e alzerà via via verso i play off il valore della squadra novarese che, archiviato l’impegno europeo, deve puntare a piazzarsi al meglio in campionato, cioè almeno al terzo posto, e poi nell’extra time che assegnerà lo scudetto si vedrà. Intanto per un paio di giorni (domani sera si chiude la parentesi Challenge Cup con la festa in un noto locale cittadino, naturalmente dopo l’allenamento ndr) la Novara sportiva, la Igor e Bernardi con l’intera squadra festeggiano e poi si gira pagina pensando a Firenze e alla gara di domenica contro il Bisonte. “Ho vinto tanto da tecnico con il maschile, ma una Coppa Europea, per giunta con una squadra femminile, non l’avevo mai vinta per cui è una grande soddisfazione – aveva detto analizzando la sua carriera Bernardi – La Coppa era un obbiettivo della società ma non era scontato per me, al primo anno di questa nuova esperienza, fare subito centro”. “Devo dire grazie alla squadra – ha aggiunto – ad un preparato staff tecnico ed a una società che ha scommesso nella mia persona, che mi ha supportato e che da ultimo mi ha regalato, facendo un grosso sforzo, una giocatrice come Markova che sono sicuro che ci darà una mano a provare a fare ancora qualche cosa di importate da qui alla fine della stagione”. Ma certamente, protagonista all’interno della squadra è stato l’impatto in Italia di Vita Akimova, l’Mvp di Nantes, di cui Bernardi parla cosi: “Vita è giovane (21 anni) ed è un grande talento che può e deve migliorare ancora molto e che deve abituarsi alla pressione, alle attenzioni ed alle aspettative che il campionato italiano impone”.
“Lei – spiega il tecnico – deve ancora sciogliersi completamente, ma il suo carattere un po’ chiuso è caratteristico della gente della Russia siberiana. In campo però, come fatto vedere mercoledì a Nantes, diventa devastante e noi speriamo lo possa essere da qui alla fine della stagione”.