In una intervista a Kate Antropova realizzata con Pierfrancesco Catucci per il Corriere della Sera, l’attaccante azzurra parla di nazionale e con la compostezza di parole che la caratterizza questa giovane fuoriclasse schiva qualsiasi ipotesi di rivalità con Paola Egonu.
E come vive questo eterno confronto con Egonu?
“Più che altro, non lo capisco. Siamo diverse. Divido gli opposti in due categorie: in una ci sono Paola e Vargas, dotate di un talento naturale incredibile. Nell’altra ci metto Boskovic, Haak che hanno raggiunto quel livello col lavoro. Non so chi sia più forte, ma se Paola salta due metri e attacca una diagonale strettissima, bisogna solo applaudire. Io posso fare altro, faccio parte della categoria di chi deve osservare, provare, riprovare e continuare lavorare”.
Ma tra voi c’è un po’ di competizione?
“Il nostro è uno sport di squadra e le rivalità personali lasciano il tempo che trovano. La sfida Kate contro Paola non fa vincere le partite”.
Compagne, non amiche giusto? “Non è necessario essere amiche in una squadra, l’importante è lavorare per il bene comune”.
Anche perché in Nazionale ne giocherà solo una.
“Io darò sempre il massimo, in allenamento e in partita. C’è il c.t. per queste scelte. Di sicuro, per la maglia azzurra sono disposta a fare tutto ciò che l’allenatore mi chiederà”
Foto di Filippo Rubin_Lvf