Dopo 21 anni passati in giro per il mondo a calcare i taraflex dei templi del volley nazionale e internazionale il regista Davide Saitta, catanese classe ’87, torna in Sicilia per indossare la maglia della Saturnia Acicastello in Serie A2. Saitta calca i campi di pallavolo sin da giovanissimo e in questo percorso ha ottenuto tanti successi, sia a livello di club che in nazionale, con la quale il palleggiatore siciliano ha vinto diversi trofei tra cui, il più importante, l’argento all’Europeo 2013.
Lo scorso novembre, nel corso della stagione 2023/24, aveva dato l’addio a Cisterna per passare al GKS Katowice, nella Plusliga polacca.
“Manco da 21 anni e già l’emozione di tornare a casa l’avevo provata, da avversario con Cisterna, all’esordio al PalaCatania della Saturnia – spiega subito Saitta -. Per me sarà grande motivo d’orgoglio e lo è ancora di più sapere di essere parte di una squadra attrezzata per vincere e cercare di tornare in SuperLega prima possibile”.
A convincerlo, spiega Saitta è stato l’entusiasmo del presidente Pulvirenti: “È sicuramente un grande appassionato di volley ed è bello vederlo così legato ad un progetto in cui crede fermamente, sapendo comunque di avere fatto tesoro di un anno passato in SuperLega, nonostante la retrocessione. Anzi, è da li che sta ripartendo insieme alla società, guardando ad un miglioramento continuo”.
Saitta, che proprio ieri ha disputato la sua ultima partita con GKS Katowice, la squadra che ha raggiunto lo scorso novembre e che è riuscita nell’obiettivo salvezza, adesso è pronto a mettersi agli ordini di Placì:
“Dovremo lavorare bene ogni giorno e dovremo farlo tutti insieme. Quello dell’A2 è un campionato lungo e difficile, dove tutto si decide alla fine e dovremo arrivarci al massimo della forma. Io metterò a servizio la mia esperienza, anche se mi sento ancora un ragazzino, pronto a migliorare giorno dopo giorno. Conosco quasi tutti i giocatori che fanno già parte di questo progetto e ne riconosco le grandi qualità tecniche e morali, sono persone che sanno fare bene”.
Foto di Paola Libralato