(Simone Corbetta per iVolleymagazine.it) Dopo la decisione del Consiglio dei Ministri svoltosi ieri, su proposta del Ministro dello Sport Andrea Abodi, il termine del vincolo sportivo slitta di un anno (dal 1 luglio 2024 al 1 luglio 2025): “Preso atto dell’impatto di prima applicazione della norma, si è resa necessaria la proroga per garantire una graduale, ma definitiva, entrata in vigore della nuova disciplina, tesa a bilanciare gli interessi degli atleti con quelli delle associazioni e società sportive, dilettantistiche e professionistiche – si legge nella nota del ministro Abodi -.A partire dalla prossima settimana, il Ministro inviterà le parti interessate a una serie di audizioni con il gruppo di lavoro tecnico presso i propri uffici, per affrontare e risolvere strutturalmente le problematiche relative al tema riscontrate in questi mesi, nell’ambito di un quadro complessivo che comprende anche l’apprendistato sportivo e i premi di formazione”.
Il vincolo sportivo è l’obbligo di prestare un’attività sportiva che l’atleta assume al momento del tesseramento e che lo lega a una determinata società per una durata prestabilita dalla Federazione a cui è affiliato.
Nello specifico, la Fipav non è affatto contenta della decisione che è stata presa che favorisce, di fatto, quelle realtà societarie che non si erano adeguate alla riforma in attesa di una proroga poi arrivata. La maggior parte delle società, all’indomani dell’inizio della nuova stagione sportiva e con la rosa ormai al completo, si ritrovano sensibilmente deluse e insoddisfatte.
Certo è che in 5 giorni risulta impossibile indire un’assemblea per apportare modifiche statutarie. Con questa riforma l’atleta ha la possibilità di determinare la propria vita sportiva di anno in anno, decidendo se proseguire o meno il rapporto con la società di appartenenza, cancellando appunto il vincolo sportivo per quei contratti che non siano redatti nella forma di contratto di lavoro sportivo pluriennale.
La norma si attua, ad oggi, per tutti i contratti siglati dopo l’entrata in vigore della riforma, ovvero a partire dal 1 luglio 2023.