(Carlo Lisi per Corriere dello Sport) PARIGI. Italia-Brasile non sarà mai una sfida normale nella pallavolo, figuriamoci il confronto odierno (ore 13) che apre un torneo olimpico che si annuncia particolarmente equilibrato sia tra gli uomini che tra le donne, reso complicato anche da una nuova formula cervellotica che prevede tre pool da quattro che indicheranno le otto qualificate per i quarti di finale. Inserita in una pool con il Brasile e la Polonia campione d’Europa, la Nazionale di De Giorgi deve evitare passi falsi, per non rischiare di ritrovare una delle due rivali nei quarti.
L’ambiente azzurro è sereno e tranquillo, i giovani campioni del mondo sono convinti dei loro mezzi come lasciano intendere le parole di Daniele Lavia: «Siamo carichi, vogliosi di cominciare. Un girone così tosto, non so se sia meglio o peggio, ma sicuramente ci permette subito di giocare partite ad alto livello. Se dovessimo passare la fase, ci consentirebbe di essere già pronti per la sfida dei quarti di finale, che sarà un passaggio importante. Noi favoriti? Non lo so, ci sono tante squadre che puntano all’oro e anche noi possiamo farlo. Dobbiamo pensare che sarà dura, ed essere umili ma anche spensierati».
La medaglia d’oro è quasi un’ossessione per il volley tricolore. Eppure il capitano Simone Giannelli, alla terza partecipazione olimpica (con l’argento di Rio 2016, per la finale persa proprio contro il Brasile), scaccia l’idea che il trionfo sia per lui una fissazione: «Sono contentissimo di essere a questa Olimpiade, qualificarsi non è mai facile nella pallavolo. Quella contro il Brasile sarà una partita molto complicata, ma noi vogliamo competere contro tutti» ha detto, prima di aggiungere. «Non è colpa nostra se nessuno l’ha mai vinta prima, la medaglia d’oro. Noi dobbiamo guardare al presente: abbiamo in prestito questa maglia per un tot di anni e quando la indossiamo, cerchiamo di farlo al meglio, mettendoci il massimo dell’impegno, sempre. Lo faremo, e come lo sognate voi, lo sogniamo anche noi. Ma pensando subito al risultato, difficilmente lo si ottiene: ci concentriamo prima sul Brasile, poi sull’Egitto e sulla Polonia, poi vedremo». Il ct azzurro De Giorgi dovrebbe affidarsi all’assetto collaudato, con una panchina giovane che spinge forte con talenti come Luca Porro e Alessandro Bovolenta pronti a entrare.
Dall’altra parte della rete c’è il Brasile che tutti conoscono, che forse non vive un’annata splendida, ma che è sempre pieno di campioni che conoscono bene il nostro campionato. Bruno ha ammesso: «E’ la mia quinta Olimpiade, ed è sicuramente l’occasione in cui il Brasile arriva meno da favorito. Questo fa parte del problema, dobbiamo accettare che in questo ciclo non siamo stati costanti come in altri. Nonostante il bronzo ai campionati del mondo. La cosa importante è che ora dobbiamo entrare in campo con lo spirito giusto, pronti alla battaglia, con il sangue agli occhi, perché queste sono le Olimpiadi». ll sestetto verdeoro non ha a disposizione Alan, per problemi al polpaccio, e per primo, quindi, utilizza la nuova rego1a che permette la sostituzione anche temporanea di uno dei 12 iscritti ai Giochi: dentro Henrique Honorato. E lo stesso Yoandy Leal lamenta noie a una caviglia.