La Nazionale azzurra maschile torna in campo domani mattina alle 9 contro l’Egitto per disputare il suo secondo incontro ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Giannelli e compagni affronteranno un avversario che sulla carta si presenta come non irresistibile, ma che sarà comunque necessario affrontare con la massima concentrazione per non complicarsi il cammino.
GALASSI “CENTENARIO” – Gianluca Galassi, il centrale azzurro ha collezionato nella sfida contro il Braile la sua 100esima presenza in azzurro: “Aver raggiunto il traguardo delle 100 presenze in Nazionale è stato molto bello, come tutti il mio sogno da bambino era vestire la maglia della Nazionale e ci sono riuscito, questo traguardo mi inorgoglisce ancora di più; ora però è tempo di pensare all’Egitto, non sottovalutarlo, perché sarà la partita che potrebbe farci fare un bel passo in avanti verso la qualificazione ai quarti di finale. Ora dovremo anche capire il fatto di giocare alle 9 del mattino; cosa che periodicamente ci capita di fare in giro per il mondo, ma che non è mai facile. Dovremo essere pronti e preparati per fare un’altra bella partita”.
ESORDIO CONVINCENTE – “Vincere contro il Brasile nella gara d’esordio e farlo in quel modo è stato molto emozionante e bello. – ha sottolineato Galassi – Non è mai semplice un esordio così, poi contro il Brasile, una squadra veramente forte. Siamo felici e soddisfatti di quello che abbiamo fatto. Abbiamo disputato davvero una grandissima partita, secondo me a tratti abbiamo giocato davvero molto molto bene, frutto del lavoro fatto in questi mesi. Abbiamo ancora dei grossi margini di miglioramento anche se a quanto pare siamo a un buon punto. Abbiamo giocato una buona pallavolo. E’ stata una partita che contava tantissimo; per noi è naturale pensare di partita in partita e che ogni singolo match rappresenti una finale, ma forse questa contro il Brasile lo era ancora di più per svariati motivi”.
MOLTO UNITI – Il centrale spende poi parole d’elogio per il gruppo tricolore del quale è ormai da anni un punto fermo: “Siamo molto uniti e questo è un fattore per noi davvero importantissimo. Il gruppo è più o meno lo stesso da tre anni, siamo insieme dal primo europeo dopo Tokyo. È una squadra che ha saputo soffrire e rialzarsi dopo alcune sconfitte che hanno pesato nel nostro percorso di crescita; ma che ha anche saputo stare lì, dopo le vittorie, senza mai esaltarsi. Sicuramente il gruppo è ben unito, siamo tutti grandi amici; ci divertiamo a stare insieme e a giocare. Adesso non ci poniamo limiti; poi ne riparleremo tra un paio di settimane o una decina di giorni (ride, ndr)”.