I giocatori francesi hanno lasciato l’Arena Paris Sud 1 alle 19.30 di venerdì, piuttosto arrabbiati e nervosi. L’oggetto della loro ira? L’arbitro svizzero Vladimir Simonovic, colpevole ai loro occhi di non aver sanzionato una ricezione al limite di Tine Urnaut (che sembrava toccare la palla due volte) sul 10-9 per Les Bleus nel tie-break, e poi di non aver visto la palla d’attacco francese colpire il pavimento sull’11-11, consentendo agli sloveni di ottenere il punto e i tre successivi e chiudere una partita frenetica (11-15).
Barthélémy Chinenyeze: “È stato uno scenario frustrante, con un arbitro che ha deciso di non fischiare. Dopo, ci siamo arrabbiati, abbiamo avuto le occasioni per fare punto e non le abbiamo sfruttate, siamo rimasti bloccati a quota 11. Se ci capiterà nei quarti, dovremo rimanere più calmi”. Questa partita ci sarà utile, perché avremmo potuto arrenderci quando eravamo indietro, dicendo a noi stessi che ci saremmo comunque qualificati per i quarti di finale, ma volevamo anche usarla come “allenamento” e dimostrare alle altre squadre che non ci arrendiamo. Se ci troveremo sotto per 2-0 nei quarti di finale delle Olimpiadi, dovremo reagire come abbiamo fatto oggi. Siamo stati più aggressivi, cosa che ci è mancata alla fine del secondo set quando eravamo in vantaggio di 3-4 punti e dovevamo chiudere. È anche merito del pubblico, quando sei con le spalle al muro e tanta gente grida quando fai un punto, ti dà una spinta in più”.
Jenia Grebennikov: “Non ho mai visto nulla di simile. È incredibile, qualcuno deve spiegarmi di nuovo le regole. Sappiamo che in difesa il primo tocco può essere un po’ “tirato”, perché la palla dovrebbe essere più forte, ma in ricezione non è possibile! Ci arrabbiamo, sì, è normale, potevamo andare in vantaggio. Non è stata una bella partita, ma è stata una buona partita perché siamo rimasti lì, non abbiamo mollato. Ci siamo affrontati colpo su colpo, e gli errori arbitrali hanno rovinato un po’ la gara”.
Andrea Giani: “Per quanto riguarda l’arbitraggio, credo che la ricezione di Urnaut fosse fallo perché ha toccato la palla più di una volta. Non credo che la decisione sia stata corretta, anche se si trattava di un break point importante vista la situazione del punteggio in quel momento del quinto set. Poi la seconda palla ha toccato terra. Sono arrabbiato, ma i giocatori non avrebbero dovuto continuare a parlare con l’arbitro. Alla fine dell’azione si può fare una domanda, ma dopo bisogna concentrarsi sull’azione successiva. Nel secondo set siamo stati sempre in vantaggio, ma non siamo riusciti a chiudere la partita, anche se abbiamo avuto le occasioni per vincerla. Nel terzo e quarto set abbiamo risposto con qualità, fino al tie-break, quando siamo riusciti a rimontare dal 6-2 di svantaggio. Il livello del quarto di finale sarà lo stesso, sarà una partita dura con lo stesso livello di emozioni e qualità di gioco”.
Benjamin Toniutti: “Non è la prima volta che abbiamo problemi con questo arbitro, quindi non so cosa dire al riguardo. Per il resto, è stata una partita di altissimo livello tra due squadre che puntano a una medaglia in questi Giochi. La qualità è stata incredibile, così come la nostra reazione, perché riuscire quasi a ribaltare la partita dopo essere stati sotto per 2-0 e poi nel terzo set è qualcosa di molto forte, e abbiamo anche rimontato nel tie-break. Inevitabilmente abbiamo pensato allo scenario di Berlino, e l’ho detto anche ai ragazzi nel terzo set, quando siamo rientrati e ho sentito che erano un po’ fragili. Purtroppo non è finita allo stesso modo, ma la reazione è stata buona e dobbiamo basarci su questo per prepararci ai quarti di finale”.
Trévor Clevenot: “Le decisioni arbitrali nei tie-break? Questo è lo sport, bisogna accettarlo, ma è più difficile quando si gioca alle Olimpiadi. Era ovvio, non c’è bisogno di aggiungere altro, gli sloveni hanno giocato molto bene, ci hanno reso le cose difficili, con una grande qualità nel sistema muro/difesa, soprattutto all’inizio, e un grande sistema difensivo, è stato molto difficile ottenere i punti. Dopo di che, sapevamo quale era il loro gioco e che avremmo dovuto lottare, quindi abbiamo cercato di crederci fino alla fine, ed è così che abbiamo rimontato, anche se abbiamo perso il tie-break. Siamo tornati così, anche se abbiamo perso il tie-break. Penso ci siamo innervositi per quello che stava succedendo e dobbiamo essere un po’ più maturi, perché commettiamo errori in seconda linea e da questo dovremo imparare se ci capiterà nei quarti di finale”.