(Sergio Martini per ivolleymagazine.it) L’Italvolley femminile raggiunge per la prima volta la semifinale alle Olimpiadi, battendo la Serbia ora si giocherà l’ingresso in finale con la Turchia. Danesi e compagne possono giocare per conquistare quella medaglia che manca in bacheca. Al termine del match ai microfoni della Rai arrivano capitan Danesi, Kate Atropova e Sara Fahr ovviamente raggianti:
“La fascia di capitano che porto al braccio me la alleggeriscono le mie compagne – commenta il capitano azzurro Anna Danesi – Siamo un gruppo meraviglioso e lo abbiamo dimostrato ancora una volta e ogni tanto non mi rendo conto di essere il capitano di questa squadra.
Lo dicevo oggi al mio fidanzato come il fatto di essere alle Olimpiadi e ogni tanto mi ricordo di esserlo quando le emozioni si amplificano come quelle che ci siamo regalate stasera. E lo dico, non sono scaramantica, puntiamo all’oro. E siamo qui per quello anche se poi ogni medaglia può andare bene. E anche in semifinale i pensieri vanno a quel colore di medaglia. Stasera abbiamo giocato una bellissima partita contro un avversario che ci aveva dato qualche problemino in questi anni. Vincere qui e in questo modo ci fa capire quanto siamo forti. Inutile dire che tanto ci hanno dato Velasco e il suo staff formato di allenatori importanti.
Credo però che tutte noi abbiamo fatto uno step di maturità e ci siamo posti un obiettivo, andiamo avanti. Anche l’Italia maschile è molto forte e questo mi rende contenta per il movimento e per chi ci segue da casa e stiamo scrivendo qualcosa di incredibile per arrivare… là con entrambe le squadre”
Felice, proiettata alla prossima semifinale anche Kate Antropova: “Non ci credo ancora ma sono davvero contenta. Abbiamo fatto vedere una grande pallavolo e dopo un inizio un po’ difficile siamo partite. Siamo in 13 per contribuire ai successi della squadra e pronte a dare il nostro apporto. Ma il segreto delle nostre vittorie è il fatto che ci aiutiamo a vicenda e lo facciamo insieme. Non so quale sia il limite di questa squadra e lo dobbiamo scoprire insieme. Continuiamo a sognare in grande.”
Anche Sara Fahrè sulla stessa lunghezza d’onda delle compagne.: “Una grande emozione ma ora l’obiettivo diventa un altro. Dobbiamo resettare e trovare ognuna le sue motivazioni. Dobbiamo divertirci ma allo stesso tempo essere concentrate e aggressive come lo siamo state con la Serbia. Tutto qui. L’obiettivo? non si dico , non lo dico ma penso che lo conoscano tutti. Le nostre avversarie sono uscite in lacrime come noi avevamo fatto a Tokyo. Non tocca solo a noi. L’Olimpiade è un torneo a cui tutti tengono in maniera esagerata e le emozioni si amplificano e tutti vogliono dare il meglio di sé stessi. Questo porta un po’ di paura o nervosismo. Ma quello che stiamo cercando di fare è di tranquillizzarci perché l’ansia non c’è solo per noi. Divertiamoci, facciamo quello che sappiamo fare, dove non arriva una, arriva l’altra dando il 100%”.