Georg Grozer è “il nonno” della nazionale tedesca. Attacca per la Germania dal 2007 e fa disperare i suoi avversari. L’opposto tedesco ha giocato nei migliori campionati di tutto mondo e ha collezionato un trofeo dopo l’altro. Con gli uomini del DVV ha vinto l’argento agli Europei e il bronzo ai Mondiali. Nell’intervista pubblicata sul sito della DVV (Federazione Tedesca) parla dell’uscita di misura dalle Olimpiadi di Parigi e del suo futuro in Nazionale. Anche a quasi 40 anni, il fuoco arde ancora in lui.
Georg, sei stato eliminato di poco nei quarti di finale dei Giochi Olimpici. Come ti senti a distanza di qualche giorno?
“È ancora doloroso. Quando ripenso a questo e ai giorni con i ragazzi, spesso piango. Sono orgoglioso di noi e guardo indietro alle partite in modo positivo, ma non ho ancora capito tutto. Anche questo richiederà tempo. Devo lasciare Parigi e andare in vacanza. Avrò bisogno di diversi giorni di pace e tranquillità per realizzare, digerirlo e ritrovare le energie per il futuro”.
Hai più volte sottolineato che il tuo spirito di squadra è molto speciale. Come l’hai vissuto?
“Ho vissuto tante e tante squadre nella mia vita. Ma è stato qualcosa di magico, dallo staff all’allenatore ai ragazzi. Siamo diversi, ma abbiamo imparato tutto insieme, ci siamo goduti ogni sessione di allenamento e il nostro tempo libero insieme. E abbiamo fatto un sacco di sciocchezze insieme. E’ la mia famiglia. Anche i ragazzi erano al mio matrimonio perché sono una famiglia. Abbiamo passato dei bei momenti insieme e spero che continui così”.
A novembre compirai 40 anni, ma non pensi ancora di chiudere la carriera. Il fuoco brucia ancora?
“Decisamente. E finché posso aiutare i ragazzi, perché no? Forse non giocherò in ogni torneo o partita, ma dove è importante o posso supportare mentalmente i ragazzi, mi piacerebbe continuare perché è un gruppo davvero forte. E poi vedremo di anno in anno cosa mi succederà. Sono ancora in forma e il mio corpo può sopportare tutto. Mi godo ogni momento, mi diverto molto”.
Il prossimo anno il Mondiale si svolgerà nelle Filippine. È un altro grande obiettivo per te?
“Esatto, se la famiglia fosse d’accordo e la squadra mi portasse con sé, mi piacerebbe giocare ancora il Mondiale. Con questa squadra possiamo realizzare qualcosa di grande se diamo tutto come facciamo adesso”.