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Pallavolo Parigi 2024 – Azzurri ripartiamo da qui

(Giovanni Armanini per iVolleymagazine.it) È possibile discutere di una mancata medaglia d’oro Olimpica senza scomodare termini come fallimento, disastro, ricostruzione, anno zero. Si, possibile, mai come oggi, partendo dai punti fermi della nostra nazionale maschile.
Due in particolare.
Uno: abbiamo una squadra giovane e forte, con davanti sia Los Angeles 2028 che Brisbane 2032. Poi nello sport accade di tutto, ma la carta d’identità oggi dice questo. Sappiamo per certo quanto giovane, dobbiamo capire quanto forte.
Due: abbiamo un tecnico capace a vincere che ha riportato in tempo zero la nazionale a un titolo Europeo e Mondiale. Poi nella vita capita di fare errori, noi per primi, ma si riparte dalla sua competenza, che non é in discussione.

Dopo di che bisogna riflettere su quanto è stato fatto, non tanto a Parigi, ma nelle ultime due stagioni. Le nazionali di pallavolo con 5 mesi di attività somigliano sempre più a dei club, in nessun altro sport si assegnano 1,5 titoli mondiali all’anno (la VNL e i mondiali ogni 2 anni) oltre a Europeo e Olimpiadi. Praticamente almeno 2 titoli ogni estate.
Ecco perché non è sbagliato dire che l’Olimpiade di fatto è iniziata nel 2023 quando l’Italia dopo aver provato a competere senza successo sia agli Europei che alla VNL ha totalmente bucato il preolimpico arrivando dietro a Cuba, Brasile e Germania, tre avversarie onestamente alla portata. Quel risultato ha condizionato le scelte 2024: l’immediato impiego dei titolari in VNL e poi la loro assenza alle finals in Polonia.

Intervistato da iVolleymagazine a Lòdz dopo l’eliminazione ai quarti di Nations League quest’anno, Fefé De Giorgi ci ha detto sostanzialmente che lui programma il gruppo per una crescita corale, individuale e di squadra. Obiettivo meritorio quanto discutibile. In nazionale dovrebbero andarci i migliori di quel momento, punto. Poi per essere squadra devi giocare insieme, e va bene: qui sta la sfida. Ed allora ragioni in ottica di ciclo: ok, accettiamolo. Se analizziamo il puro dato anagrafico Fefé è stato sincerissimo: eravamo i più giovani tra i migliori team alle Olimpiadi e allora il risultato va visto in un’ottica prospettica. Opinabile, ma accettiamo pure questo mentre la Polonia vince incerottata e la Francia ruotando 12 su 12 ma intanto giocano per l’Oro. Questo anche perchè di fatto a Parigi di fatto gli azzurri hanno giocato in 7 e la VNL giocata con le riserve non è servita a nulla perché non ha costruito alcuna potenziale alternativa. Soprattutto nella mente del coach oltre che sul piano squisitamente tecnico.

Infine una valutazione sulla mentalità. All’Europeo 2021 come il Mondiale 2022 (battendo i polacchi in casa loro) abbiamo giocato da outsider. Ogni volta che ci siamo sentiti più forti abbiamo preso schiaffi sportivi. Quando Yuri Romanó ci toglie le castagne dal fuoco contro la Slovenia a Cracovia nessuno pensa che un giocatore che viene dalla A2 alle prime armi in nazionale possa darci la spinta decisiva per il titolo. Se questo accade l’analisi finale non é mai sulla scelta ma sul risultato: se vinci il coach è un genio, se perdi ha giocato la carta della disperazione, e vabbé. Ma l’evento è centrale, come la capacità di annullare 3 match point al Giappone sullo 0-2.

Dopo Tokyo l’Italia ha giocato 8 tornei, due li ha vinti, una volta ha perso in finale (Euro23), una volta é uscita ai quarti (VNL 24), tre volte è arrivata in semifinale (VNL 22 e 23, Parigi). Il pre-olimpico lo ha perso contro Brasile, Germania e Cuba. Questa cosa ci dice che siamo una nazionale già capace di vincere ed al contempo futuribile e di potenziale, ma battibile se viene meno il complesso dell’outsider che tante volte ha riservato grandi gioie allo sport italiano.
Ripartiamo da qui: abbiamo una grande nazionale ma non c’é nessun gap tra noi e gli altri se non quello anagrafico che potrebbe metterci in una buona posizione da qui in avanti, ma non é nel dna sportivo italiano quello di stravincere partendo da favoriti, sentirci un po’ in difetto da sempre ci aiuta a dare il meglio e lo ha fatto anche negli ultimi due trionfi dell’Italvolley.

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