Le ore scorrono veloci e ne mancano sempre meno all’inizio della finale olimpica femminile, la prima con le Azzurre in campo, la quarta per la pallavolo italiana. Ci verrebbe voglia di scrivere da Velasco a Velasco, ma in realtà questi risultati del volley tricolori sono figli di un movimento semplicemente eccezionale che continua a crescere, superando la malinconia delle inevitabili sconfitti, rigenerandosi con la soddisfazione delle vittorie.
La giornata di domani sarà particolare per la squadra ma anche per due personaggi di prima grandezza come Massimo Barbolini e Lorenzo Bernardi, che “convocati” da Velasco non hanno resistito alla grande voglia di vivere ancora quell’esperienza unica che sono i Giochi Olimpici.
Lorenzo Bernardi: “La finale olimpica è il desiderio più grande di qualsiasi sportivo”
Quest’anno con Julio abbiamo intrapreso un percorso, stabilendo un obiettivo alla volta, da raggiungere passo dopo passo. Il primo era qualificarci a Parigi 2024 tramite il ranking internazionale, poi raggiungere la Final Eight di Bangkok della VNL e successivamente cercare di vincere il trofeo. Abbiamo sempre affrontato con grande attenzione ogni partita e la stessa strategia la stiamo mettendo in atto qui a Parigi.
Le ragazze scendono in campo consapevoli che devono dare il massimo delle loro possibilità in un preciso momento, quel momento è il presente.
Adesso che il presente rappresenta la finale olimpica questo ragionamento acquista ancora più valore.
Oltre ai risultati siamo molto contenti per come queste vittorie sono arrivate. La squadra ha dimostrato di avere consapevolezza della sua forza e del suo potenziale, sia a livello individuale, che come collettivo. Mi riferisco soprattutto ai momenti di difficoltà quando le ragazze hanno fatto emergere le loro grandi qualità.
Domani affronteremo gli Stati Uniti che sono le campionesse olimpiche in carica, e questo dice già tutto. Sono una formazione esperta, con una panchina molto lunga, inoltre, hanno un allenatore che ha vinto tutte le manifestazioni più importanti, comprese le Olimpiadi, sia da giocatore che da allenatore. D’altronde se ti giochi la finale dei Giochi deve mettere in conto di trovare una grande avversaria”.
Massimo Barbolini: “Ranggiungere la finale olimpica nel modo in cui abbiamo fatto noi è bellissimo”
Quando lo scorso anno ho ricevuto la chiamata di Julio non ho mai avuto dubbi se accettare la proposta, prima di tutto perché il capo allenatore era lui, poi anche per la prospettiva dell’Olimpiade. Penso che questa scelta sia stata premiata dai fatti, però i bilanci vanno fatti domani al termine della partita.
Non bisogna pensare a quello che abbiamo fatto, ma concentrarci esclusivamente sulla finale. Sicuramente un’occasione così non capita molte volte nella vita, perciò cercheremo di godercela fino in fondo.
Di fronte troveremo una squadra fortissima come gli Stati Uniti, un gruppo con un organico molto importante e non mi riferisco solo al sestetto. Loro sono una formazione abituata a queste partite, non a caso sono le campionesse olimpiche in carica. Sono sempre molto difficili da affrontare, però penso che la nostra squadra abbia dimostrato, anche durante il torneo olimpico, di essere in crescita.
Nel corso dell’Olimpiade le ragazze sono riuscite ad adeguarsi, partita dopo partita, al livello crescente delle avversarie e sono sicuro che domani faremo lo stesso.
In alcune situazioni, durante le diverse partite, è capitato che ci trovassimo sotto nel punteggio, eppure la squadra ha sempre reagito. Questo credo che sia una caratteristica importante, non indipendente dalle capacità delle ragazze, perché tu puoi essere freddo e lucido finché vuoi, ma se poi non hai doti tecniche e morali le non gare non riesci a girarle.
Il gruppo, invece, ha dimostrato di avere queste qualità e anche domani ne avremo bisogno. Sarà importante restare sempre in partita e non abbattersi se ci troveremo in svantaggio, il fatto di aver già rimontato in altre occasioni può esserci d’aiuto”.