Pallavolo Azzurri – Luca Porro e l’insegnamento olimpico

Il giovane martello Luca Porro, che ha preso parte alle Olimpiadi parigine tra gli azzurri di Fefè De Giorgi. L’esordio olimpico nel match con il Brasile e poi la sfida in semifinale con i padroni di casa, Luca è tornato a Padova con un insegnamento: “ho compreso che per raggiungere l’alto livello di gioco che ho visto a Parigi, c’è da lavorare ancora tanto. Mi porto a casa la voglia di allenarmi e migliorarmi ancora di più, con l’obiettivo di poter raggiungere stabilmente, un giorno, quel livello”.

SOGNO AVVERATO – “L’esperienza di Parigi è stata un po’ un sogno che si è avverato. Partecipare alle Olimpiadi era un obiettivo che mi ero prefissato da tempo. Il percorso per raggiungerlo, però, è stato lungo. Da aprile, infatti, abbiamo iniziato ad allenarci per le qualificazioni, tra le collegiali e le tappe della VNL. La preparazione è stata intensa, perché per affrontare una competizione di questo livello devi limare ogni minimo dettaglio, sia tecnico che tattico. E poi, ovviamente, c’è il lavoro di gruppo, con i nuovi innesti che devono essere integrati al meglio”.
TRAVOLTO DALL’ADRENALINA – “All’inizio, quando entri in campo, non capisci poi molto, sei travolto dall’adrenalina. Spesso realizzi solo dopo la partita che hai giocato alle Olimpiadi. In quel momento sei concentrato solo a dare il massimo per la squadra. Quando poi ho realizzato di aver esordito alle Olimpiadi, ero davvero al settimo cielo”.
ATMOSFERA MAGICA -“I momenti che ricordo di più sono sicuramente le partite. È bellissimo, senza dubbio, il Villaggio Olimpico, incontrare atleti da tutto il mondo, ma alla fine sei lì per giocare. L’atmosfera nel palazzetto, sempre pieno, anche alle nove del mattino, è magica. Queste sono le emozioni che porterò con me per tutta la vita”.