Pallavolo Azzurre – Julio Velasco: “Ho valutato attentamente e credo di voler onorare il secondo anno di contratto che ho”

Julio Velasco è stato di parola, per 7 giorni nonostante le tante telefonate e richieste ricevute ha evitato interviste, poi dopo otto giorni dal suo ritorno in Italia è tornato a parlare alla sua maniera concedendo una intervista a Davide Romani, della Gazzetta dello Sport. E seppur senza calcare la mano ha fatto capire che al Mondiale 2028 sarà ancora alla guida delle Azzurre (rispettando il contratto già sottoscritto con la Federazione ndr), mentre si è riservato una nuova riflessione sulla strada che porta a Los Angeles 2028.

Ecco alcuni stralci dell’intervista:
EVENTO STRAORDINARIO – “Certo, per due motivi. Prima di tutto questa vittoria farà fare un salto di qualità straordinario alla pallavolo femminile. In precedenza avevamo vinto un Mondiale nel 2002, ma questo successo è ancora più grande: tutto il mondo è sintonizzato sui Giochi. Ai dirigenti federali e ai club il compito di non disperdere questa eredità: mi auguro aumenti il pubblico nei palazzetti di A1 e A2 oltre a una crescita qualitativa degli allenatori. Poi per l’entusiasmante cavalcata. Un’estate con solo due sconfìtte tra Nations League e Olimpiadi e la prima è arrivata senza le giocatici di Milano e Conegliano, reduci dalla finale di Champions”.
GRUPPO FANTASTICO – “Sono speciali come i ragazzi della Generazione dei Fenomeni che ho allenato in passato: essendo due gruppi forti la cosa speciale è la loro voglia di imparare. Tutte le ragazze si sono messe a disposizione per il cambiamento”.

LA RIFLESSIONE – “Dopo un traguardo del genere era giusto fermarsi a pensare. Ho valutato attentamente e credo di voler onorare il secondo anno di contratto che ho. Abbiamo il dovere di provare a vincere il Mondiale con questo gruppo e qualcuna di nuova”.

RIPETERSI – “Più che altro mi interrogo su come continuare a vincere. Ripetersi è diffìcile. Non ho avuto modo di tracciare un bilancio finale con le ragazze ma scriverò a ognuna di loro per chiarire come dovrebbero andare avanti a lavorare nei club: la differenza la farà l’umiltà e la voglia di continuare a imparare”.

LE PRESSIONI DI PAOLA – “In tanti dicono questo: per lei (Egonu ndr) può essere una gratificazione ma anche un problema in quanto crescono ancora le aspettative su di lei. Sul tema del razzismo o cose simili in me troverà sempre un difensore. Su altri aspetti si deve invece alleggerire e spero che questa vittoria l’aiuti. Ha troppe pressioni. Quando uno dice che è la migliore del mondo e deve vincere sempre è molto diffìcile. Non mettiamole troppe pressioni. Partire da favoriti non è sinonimo di successo. Lo abbiamo visto a Parigi con noi e ma anche con altri atleti».
MAZZANTI – “Questo gruppo è cresciuto con lui, ma purtroppo era finito un ciclo. Mazzanti ha fatto un buon lavoro ma ha voluto prolungare un anno di troppo e le situazioni si sono complicate. Davide è stato ed è un grande allenatore e deve solo ritrovare certe consapevolezze”.