Alessandro Passaponti ex-giocatore e tecnico senese di lungo corso racconta la sua storia e quella di sua figlia Ofelia, che domenica scorsa ha trionfato nell’85ma edizione del concorso più famoso del Bel Paese dedicato alla bellezza femminile: Miss Italia
(Di Saverio Albanese per iVolleymagazine.it) In questi ultimi giorni è senza tema di smentita il papà più invidiato del nostro Bel Paese. Stiamo parlando di Alessandro Passaponti, il babbo di Ofelia, che domenica scorsa sul palco del Teatro comunale della ridente località balneare di Porto San Giorgio ha ammaliato tutti con la sua statuaria bellezza trionfando nel concorso per antonomasia, ovvero Miss Italia, giunto alla sua 85a edizione, incoronata dalla patron Patrizia Mirigliani e dalla presidente della giuria, Martina Colombari, vincitrice di questo concorso nel 1991.
Quest’anno, per impegni lavorativi, Alessandro è tornato a lavorare nel settore femminile della Men Sana Siena: «Mi hanno affidato l’incarico di direttore Tecnico e continuo ad allenare un gruppo di piccoline di under 12 più una squadra di giovanissime in seconda divisone. Resto sempre in attività e questo pensiero lo veicolo alle nostre giovani atlete. Continuerò a seguire le vicende della prima squadra in A2 con grande interesse e affetto, in un torneo molto avvincente dove Catania parte con il ruolo di grande favorita, ma Ravenna, Brescia, e la stessa Siena vorranno giocarsi le proprie chance di promozione. Quello che posso aggiungere dopo la mia personale esperienza dello scorso anno, che tutti dovranno fare tutti attenzione ad ogni partita, perché ci sono tante squadre attrezzate, volenterose, grintose, perché con estrema sincerità, nessuno vuole mai perdere».
Sulle qualità, forse, più importanti, che hanno fatto pendere il piatto della bilancia in favore di Ofelia, babbo Alessandro non ha dubbi: «Il suo carattere e la sua determinazione l’hanno fatta apprezzare da tutte le altre miss in gara. Con grande onestà di pensiero posso aggiungere che tutte e quindici erano ragazze belle, piene di talento, ben disposte e in gamba. Molte di loro erano abbastanza giovani, dai 18, ai 19 ai 20 anni, forse Ofelia è un po’ più matura e forse anche questo potrebbe aver giocato sull’esito finale della sua meritata vittoria, visto anche il caloroso abbraccio avuto da tutte loro al momento della proclamazione».
OFELIA CONTRADAIOLA – Le contrade di Siena sono uno degli aspetti più affascinanti e caratteristici della tradizione e della cultura di questa storica città del Palio. Conoscere le diciassette contrade è fondamentale per chiunque desideri comprendere appieno la città di Siena e la sua celebre corsa a cavallo. «Io sono della contrata della Tartuca – ci confida Alessandro– sono stato anche alfiere di piazza e ne vado fiero ed orgoglioso, non sono molti quelli che a Siena possono dire la stessa cosa e una fortuna e un onore rappresentare la propria contrada. Le mie figlie Sofia e Ofelia, insieme alla mamma Paola, appartengono della contrada dell’Istrice. Per noi senesi la contrada è una cifra distintiva perché la portiamo dalla nascita: ogni senese che nasce a Siena ha la fortuna di nascere in una contrada e viverla il più possibile ogni giorno dell’anno».