Ancora una sconfitta e nuovamente per 3-1 com’era stato all’esordio a Lagonegro e, soprattutto, patendo (e non poco) la fase di muro degli avversari: dodici subiti. Gli EnergyTime Spike Devils Campobasso cadono nella prima in A3 al PalaVazzieri cedendo per 3-1 al Lecce al termine di un match con tanti alti e bassi che lascia i rossoblù ancora al palo in classifica.
Nel primo parziale Lecce va subito avanti (5-8). Campobasso rientra e si porta anche avanti (12-11), ma qui esce nuovamente fuori la formazione salentina, che si impone per 25-22. Nel secondo set c’è maggiore equilibrio e sul finale vengono fuori i campobassani (25-23). Nel terzo parziale Lecce ha vita facile e si impone di dieci per 25-15. I rossoblù, a quel punto, provano a fare di tutto per rimettere la testa avanti nel quarto set, ma devono cedere per 25-20 e lasciare campo libero ai propri avversari che portano a casa i tre punti.
MANISCALCO – Al termine, nella sua analisi il tecnico dei molisani Mariano Maniscalco non può sottolineare evitare di parlare della poca efficienza in attacco e i tanti muri subiti dal suo sestetto .
Al di là dell’assenza di Zanettin “ben sostituito da un Diaferia che non ha demeritato, le noie a rete sono state ingigantite da errori madornali che hanno finito per crearci ulteriore disagio. Dobbiamo crescere in generale ed in attacco occorre alzare il livello. Vedremo come fare, ma dobbiamo riuscirci”.
Poi, sul prossimo impegno a Castellana Grotte, chiosa: “Questo torneo ci porterà sempre ad incroci complicati anche perché il livello è molto alto ed occorre fare qualcosa per invertire la tendenza”.
ENERGYTIME SPIKE DEVILS CAMPOBASSO-AURISPA LECCE 1-3 (22/25, 25/23, 15/25, 20/25)
CAMPOBASSO: Orazi 8, Diaferia 23, Margutti 11, Fabi 6, Piazza 1, Urbanowicz 6, Calitri (L); Rescignano 4, Del Fra, Tuccelli. Ne: D’Amico e Diana. All.: Maniscalco.
LECCE: Giani 4, Mazzone 15, Deserio 8, Penna 25, Ferrini 11, Maletto 8, Cappio (L); Cimmino, Omaggi. Ne: D’Alba, Colaci, Iannaccone e Bleve (L2). All.: Cavalera.
ARBITRI: D’Argenio e Sumeraro (Roma).
Foto di Daniele De Santis