(Saverio Albanese per iVolleymegazine.it) La quarta giornata del girone ascendente del torneo cadetto ha messo in evidenza due facce, quella con due le perentorie vittorie interne di Acicastello (3–0 a Cantù) e Porto Viro (3–0 a Pineto) e l’altra con ben cinque gare terminate alla frazione decisiva. In quest’ultima, si annovera anche la prima storica vittoria in Serie A2 per la OmiFer Palmi, tenace e caparbia a piegare in rimonta nel confronto tra matricole, la resistenza di una agguerrita e mai doma Banca Macerata (15–8 il finale), dopo 150 minuti di gioco.
Una vittoria “figlia” soprattutto delle scelte coraggiose del tecnico umbro Andrea Radici, condivise dal numero uno del club giallo blù Pino Carbone, che hanno portato all’esclusione dallo starting six iniziale la diagonale principale Lorenzo Sperotto–Lorenzo Sala, rimettendo il portoricano Klistan Lawrence nel suo ruolo naturale di opposto in diagonale con il giovane “virgulto” Gabriele Mariani (utilizzato nelle tre gare precedenti soltanto come cambio in battuta) e utilizzando per la prima volta in stagione Francesco Corrado in posto –4.
Tanti gli attori protagonisti per questo primo imprescindibile successo per la formazione della ridente cittadina della Costa Viola: su tutti brilla di luce propria il talentuoso regista pisano Gabriele Mariani, 19 anni compiuti lo scorso 16 maggio (festeggiati nel migliore dei modi a distanza di tre giorni, con la coccarda tricolore under 19 nella vittoriosa finale di San Giustino in quattro set della Vero Volley Monza contro i Diavoli Powervolley Brugherio), che ha giocato questo delicato match con la personalità di un veterano.
Mariani ha siglato il punto decisivo del quarto set con servizio vincente (25–21), spaccando letteralmente in due la contesa nella frazione decisiva, quando dalla linea dei nove metri ha infilato una sequenza di quattro servizi al “fulmicotone”, inframmezzati dal muro vincente di Maccarone (7–5) e dall’errore in posto due del fuoriclasse olandese Niels Klapwijk (9–5), che hanno consentito al Palmi un break letale di sei punti a zero (portandosi dal 6–5 al 12–5), quanto mai prezioso per rompere il “ghiaccio” in questo torneo di Serie A2 (rendendo vani i due time out chiamati a stretto giro di posta dal tecnico partenopeo Maurizio Castellano esclusivamente per cercare di spegnere il “furore agonistico” del talentuoso “talismano” gialloblù), sancito dall’errore finale al servizio del secondo palleggiatore Luca Pozzebon (15–8).
Un match che ha saputo regalare emozioni e colpi di scena, con i ragazzi del patron Pino Carbone che dopo aver vinto sul filo del rasoio il primo parziale (sprecando anche un vantaggio rassicurante– 18–15 e 21–17) con due randellate consecutive di potenza e precisione dell’argentino Felipe Benavidez (25–23), hanno sprecato malamente una ghiotta occasione per portarsi sul doppio vantaggio. Difatti, dopo aver allungano nel punteggio a metà della seconda frazione (20–17/ 22–20/), hanno peccato di lucidità nel convulso finale, capitolando al quarto set point con due attacchi di Francesco Corrado terminati fuori di una inezia, certificati dai due video – check chiesti dal coach palmese Radici (27–29). A dare linfa vitale al sestetto maceratese ci ha pensato un indemoniato Niels Klapwijk, che ha trascinato Macerata alla vittoria nel secondo e terzo parziale facendo “pentole e coperchi in attacco”, nonostante le 39 primavere sulle spalle e i sei mesi di inattività, tornato in campo dopo due soli allenamenti con i marchigiani: il poderoso opposto olandese, nonostante un piccolo calo nel finale del tie break, è stato il top scorer del match con 24 punti, 3 dei quali al servizio, con un ottimo 50% sui 42 palloni attaccati e senza tema di smentita sarà il valore aggiunto per la squadra guidata da Maurizio Castellano nella incandescente lotta per la permanenza in Serie A2.
Un altro grande protagonista nelle file gialloblù è stato Lorenzo Sala, inserito per Lawrence dal tecnico Radici nelle due set finali: dodici i punti realizzati dal giovane “figlio d’arte”, uno al servizio e l’altro a muro, con un fantastico 65% sui 17 attacchi complessivi, nove dei quali messi a segno in un quarto parziale che ha rasentato la perfezione e rimesso il match sui binari della parità (25–21). Ottimo impatto anche per il centrale Graziano Maccarone subentrato a Francesco Guastamacchia (altra intuizione oculata di Radici nella fase cruciale del quarto set), che si è presentato subito con un muro vincente sull’olandese Klapwijk (16–14), mettendo altri due “mattoni” fondamentali al quinto e decisivo parziale, stoppando prima Ottaviani (6–4) e subito dopo Fall (7–5). Tutta cuore e sostanza la prestazione del prode capitano Carmelo Gitto, autore di cinque punti, due dei quali a muro (75% sui 4 attacchi complessivi), che ha sporcato diverse conclusioni a muro degli attaccanti maceratesi nel corso dei cinque set.
Di notevole spessore il match dei due attaccanti di posto quattro Felipe Benavidez e Francesco Corrado, con l’argentino che ha chiuso con 18 punti a referto (36% in fase offensiva sui 33 attacchi complessivi), 5 dalla linea dei nove metri e uno a muro, con un ottimo finale di primo e quarto parziale, mentre l’atleta crotonese ha realizzato 16 punti, tre dei quali nel fondamentale del muro, con positivo 43% sui 30 palloni attaccati. Molto positiva anche la prestazione del libero Francesco Donati, alla seconda partita consecutiva da titolare, che ha chiuso con un convincente 63% di ricezione positiva.