Giovanni Guidetti, il tecnico del Vakifbank Istanbul che nelle ultime Olimpiadi ha guidato la Serbia, ha concesso una lunga intervista a Nihan Cabbaroğlu per Mackolik. Tanti gli argomenti trattati due quelli di particolare interesse che pubblichiamo di seguito: Julio Velasco e la nascente Lega Professionistica Usa, LOVB, parlando della quale lancia un vero allarme per quel che potrebbe accadere in futuro agli altri campionati nazionali, anche se in tempi diversi.
VELASCO – “Se tu mi chiedi una persona da intervistare per poi chiudere la carriera ti direi chiama Velasco, ma fai uno spettacolo di tre ore perché una non basterà. – spiegato il tecnico modenese che ben conosce il ct delle Azzurre campionesse olimpiche – La capacità che ha di spiegare qualsiasi cosa non ha eguali, tutti noi abbiamo imparato molto da lui, come allenare, tutti lo ascoltiamo quando parla e prendiamo continuamente appunti. Due anni fa è venuto al Vakifbank, è rimasto tre/quattro giorni, avevamo Paola (Egonu ndr) con noi, abbiamo guardato l’allenamento e abbiamo parlato: “questo mi piace, questo non mi piace, perché fai quello invece di questo…” Una conversazione fantastica, forse fa un po’ meno di quello che faceva prima, ma quando parla la conoscenza e l’ispirazione che può darti non ha eguali, nella mia vita non ho mai incontrato un’altra persona così. Lui può spiegarti perché questa tazza invece che qui dovrebbe essere là e dopo che lo ha fatto tu sai che non avrai mai più nella tua vita una tazza qui. Lo so di sicuro, perché troverà una buona ragione, logica e scientifica. E’ fantastico, è uno dei mostri del mondo della pallavolo, se non il numero uno di sempre uno dei primi tre nella storia del volley”
LOVB – “Se fossi nel campionato francese, tedesco o anche polacco, sto parlando delle donne, che conosco meglio, avrei molta, molta paura che mi rubino il mercato, perché le due leghe americane stanno attingendo lì.
Non possono ancora permettersi di avere Boskovic, Haak, Vargas, Egonu o Gabi, non sono ancora pronti. Ecco perché credo che i campionati turco e italiano siano salvi ancora per un paio d’anni, ma se crescessero e iniziassero ad avere il budget per permettersi questi grandi nomi, allora credo che tutte queste giocatrici un giorno vorranno provare a giocare in America, in quella che sarà la prima NBA della pallavolo… Penso sia pericoloso, ma penso che per ora l’Italia e la Turchia sono al sicuro perché hanno un valore di mercato più elevato, ma nessuno sa cosa accadrà tra qualche anno. Potrebbero chiudere, ma i loro palazzetti sono pieni, non credo. Possono restare a questo livello oppure crescere ulteriormente, e allora potrebbe diventare complicato trovare giocatrici abbastanza brave da mantenere il campionato turco e quello italiano a un livello così alto.”
Di seguito l’intera intervista con sotto titoli in Italiano