(Carlo Lisi per il Corriere dello Sport) E’ uno degli ultimi arrivati al “gran ballo” della SuperLega, ma Mattia Boninfante un nome importante nel mondo del grande volley, figlio di un papà medaglia olimpica a Londra 2012, sta crescendo a vista d’occhio. Da esordiente nel massimo campionato con la maglia di Modena lo scorso campionato a titolare con il biancorosso di Civitanova in questa in svolgimento. Nato a Venezia 20 anni fa, svezzato nel più blasonato vivaio italiano a Treviso è un leader in campo, in un ruolo delicatissimo:
“Non so se sono un leader, in squadra c’è gente che ha più esperienza di me, ma con questo gruppo di giovani mi sto trovando molto bene. Sono felice di come mi sto esprimendo in questa prima parte di campionato. Comunque anche se c’è ancora molto da lavorare, con questo gruppo giovane mi sto trovando molto bene. Sono felice di quello che sto facendo”.
Un gruppo di giovani con un “fratello maggiore” come il Potke Podrascanini, in cui sei arrivato con le referenze giuste: un fuoriclasse assoluto come Bruno Rezende, che hai avuto come compagno di squadra disse di te che eri uno dei talenti migliori con cui aveva giocato.
“Per me è stato molto bello ricevere questi complimenti, sentire queste bellissime parole, ancor di più da un campione come lui che nella sua carriera ha giocato e vinto tutto al fianco o contro a grandissimi giocatori. Se lui ha detto queste cose vuol dire che credeva in me e questo mi ha dato una ulteriore spinta per continuare a lavorare”.
Mattia “figlio d’arte” perché papà Dante, oggi tecnico di Taranto, giocava anche lui in palleggio. Domenica scorsa hanno giocato l’uno contro l’altro: la Cucine Lube è andata in vantaggio 2-0, poi la Gioiella Prisma Taranto ha rimontato e battuto, cosa ti ha detto dopo il match?
“Immediatamente dopo la gara non mi ha detto tanto, sia perché io non ero tanto dell’umore, la sconfitta l’ho presa un po’ male. Noi tra l’altro siamo partiti quasi subito perché dovevamo fare un viaggio piuttosto lungo sino a Civitanova. Ci siamo sentiti il giorno dopo abbiamo un po’ parlato e mi ha detto cosa potevo far meglio secondo lui, cosa riguardare del match pensando alle partite successive – poi ha aggiunto Mattia – mi ha detto come era lo stato d’animo del resto della famiglia…”
Ma mamma per chi faceva il tifo?
“Ha tifato per me, forse è quella che c’è rimasta peggio: era triste per me e non riusciva ad essere al 100% felice della vittoria di Dante. Per lui è stata una vittoria molto importante per la classifica”.
Mercoledì avete vinto in trasferta a Grottazzolina, dopo che eravate andati vicini a farlo anche a Perugia oltre che a Taranto. Cambia qualcosa aver cancellato questo piccolo tabù?
“Sicuramente è una cosa positiva. Dall’inizio del campionato avevamo avuto una crescita continua nelle gare esterne anche se non avevamo mai vinto. Più che moralmente ci da una bella mano anche in classifica, con tre punti in più”
Adesso domani c’è un’altra sfida bella e significativa in casa contro Trento, che conta anche per la classifica?
“Importante in ottica Coppa Italia, possiamo arrivare terzi e giocare in casa il nostro quarto di finale. Sarebbe una cosa positiva. Trento è una squadra fortissima quindi dovremo godercela e stare attaccati sino alla fine al risultato”
Vieni da un gruppo giovanile azzurro di grandissima qualità. Tre dei tuoi compagni Porro, Bovolenta e Laurenzano hanno già vissuto da giovanissimi una avventura olimpica tu ci pensi?
“un gruppo di grandi amici, ci siamo trovati sempre molto bene. Un gruppo di grande qualità che è riuscito a vincere molto a livello giovanile. Le Olimpiadi per me e credo per tutti i pallavolisti sono un sogno: partecipare alle prossime sarebbe una cosa bellissima da raggiungere”.
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